L’argillite di Burgess (in inglese Burgess Shale) costituisce uno straordinario giacimento di fossili risalenti al Cambriano medio, ovvero a circa cinquecento milioni di anni fa, sulle Montagne Rocciose della Columbia Britannica, in Canada, ed è parte del Parco Nazionale di Yoho. Il Museo Reale dell’Ontario e Parks Canada, l’agenzia nazionale che ha il mandato di proteggere l’eredità naturale e culturale canadese, hanno aperto un nuovo sito che costituisce un museo on line della zona.
I primi fossili furono trovati nell’argillite di Burgess nel 1909 da Charles Doolittle Walcott, il quale ne trovò molti altri negli anni successivi. Molti fossili erano di trilobiti (foto ©Smith609), un gruppo di artropodi molto comuni nel Cambriano, ma altri erano totalmente sconosciuti e inizialmente Walcott li classificò come forme primitive dei phyla conosciuti.
Fu solo grazie ad una nuova analisi dei fossili compiuta a partire dagli anni ’70 all’Università di Cambridge che i paleontologi si resero conto che molti fossili avevano caratteristiche anatomiche tali da far pensare che almeno alcuni di essi appartenessero a phyla che oggi non esistono più.
Il celebre scienziato Stephen Jay Gould scrisse dei fossili dell’argillite di Burgess nel suo saggio “La vita meravigliosa. I fossili di Burgess e la natura della storia“. Quel giacimento divenne fonte di discussioni riguardo all’esplosione del Cambriano, l’evento che oltre cinquecento milioni di anni fa portò in tempi apparentemente molto brevi dal punto di vista biologico alla nascita di un’incredibile quantità di specie diverse. L’importanza dell’argillite di Burgess è tale che nel 1980 l’Unesco l’ha dichiarata Patrimonio dell’umanità.
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Inevitabilmente ci sono parecchi problemi nell’indagare sugli eventi di un tempo così lontano dato che la quantità di fossili è limitata, soprattutto per quanto riguarda il periodo precedente all’esplosione del Cambriano. Anche le tracce geologiche e paleoclimatiche sono limitate perciò è difficile capire i dettagli dell’evoluzione tettonica e climatica della Terra dell’epoca, elementi fondamentali a causa della loro influenza sull’evoluzione delle forme di vita.
Le ricerche ovviamente continuano e sia per aiutare gli scienziati che per chiunque voglia studiare o anche solo ammirare i fossili dell’argillite di Burgess oggi ci sono gli strumenti on line grazie al nuovo museo virtuale appena aperto.
Il sito comprende una galleria di circa 1.600 immagini di oltre 200 specie trovate nell’argillite di Burgess. Sono stati anche prodotti filmati della zona e animazioni dell’antica vita marina che mezzo miliardo di anni fa formò le basi della vita animale odierna.
Certamente la cosa migliore sarebbe poter visitare di persona l’argillite di Burgess ma se non potete farlo questo nuovo museo on line vi darà un’idea di come sia stato quello straordinario periodo della storia della vita sulla Terra.
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