Comete

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Sezione del lobo più piccolo della cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko vista dalla sonda spaziale Rosetta (Immagine ESA/Rosetta/MPS for OSIRIS Team MPS/UPD/LAM/IAA/SSO/INTA/UPM/DASP/IDA)

Un’edizione speciale della rivista “Science” illustra i risultati delle ricerche compiute finora sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko utilizzando 7 degli 11 strumenti della sonda spaziale dell’ESA Rosetta. Le varie rilevazioni effettuate tra l’agosto e il dicembre 2014 hanno per lo più confermato le prime impressioni riservando comunque varie sorprese. Nel frattempo, la cometa si sta lentamente avvicinando al Sole e la sua attività sta aumentando a causa del maggior calore che riceve e provoca una crescente sublimazione del ghiaccio.

Una delle analisi più attese nella missione della sonda spaziale Rosetta riguardava l’acqua presente sulla cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko. Il motivo è che gli scienziati stanno cercando una risposta definitiva al problema dell’origine dell’acqua sulla Terra. Le comete sono tra i principali candidati ma le analisi rivelate dall’ESA e pubblicate sulla rivista “Science” mostrano che l’acqua analizzata da Rosetta è diversa da quella che si trova sulla Terra.

Traiettoria del lander Philae sulla superficie della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko (Immagine ESA/Rosetta/MPS for OSIRIS Team MPS/UPD/LAM/IAA/SSO/INTA/UPM/DASP/IDA)

La notizia non è stata data ufficialmente dall’ESA e i dettagli devono ancora essere valutati dopo l’analisi dei dati inviati dal lander Philae prima che entrasse in ibernazione. Non ufficialmente, uno degli strumenti di Philae ha rilevato molecole organiche nella tenue atmosfera della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko creata dalla sublimazione del ghiaccio. Nel frattempo, l’ESA ha rilasciato le immagini catturare dalla sonda spaziale Rosetta che mostrano la traiettoria si Philae dopo aver toccato per la prima volta la superficie della cometa.

Immagine panoramica dell'area della cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko attorno al lander Philae (Immagine ESA/Rosetta/Philae/CIVA)

Dopo il comprensibile entusiasmo provato mercoledi scorso per il successo del lander Philae con il suo atterraggio sulla cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko, il team ha dovuto affrontare la dura realtà. L’area in cui era finito non era quella prevista e lì riceveva molta meno luce del previsto. La conseguenza è che le sue batterie si sono esaurite poche ore fa facendolo entrare in ibernazione. Prima però è riuscito a lavorare per qualche ora e a trasmettere molti dati.

Tutto ciò è successo perché il sistema di arpioni che doveva ancorare Philae al suolo non ha funzionato e le informazioni raccolte successivamente hanno permesso di stabilire che ha toccato il suolo per tre volte prima di stabilizzarsi. Gli strumenti funzionano ma Philae stava ricevendo molta meno luce solare del previsto con serie conseguenze sulle sue possibilità di avere energia per usare i suoi strumenti.

Il lander Philae visto dalla sonda spaziale Rosetta durante la manovra di atterraggio sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko (Immagine ESA/Rosetta/MPS for OSIRIS Team MPS/UPD/LAM/IAA/SSO/INTA/UPM/DASP/IDA)

L’ESA ha appena confermato che il lander Philae è atterrato con successo sulla superficie della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. È la prima volta che una sonda spaziale arrivata dalla Terra riesce ad atterrare sulla superficie di una cometa. Questo successo rappresenta il coronamento di molti anni di sforzi ma è solo l’inizio di una nuova fase della missione Rosetta.