
Il romanzo “La cella sanguinaria” (“The Blood Cell”) di James Goss è stato pubblicato per la prima volta nel 2014. In Italia è stato pubblicato da Asengard nella traduzione di Matteo Crivelli.
Il Governatore ha la responsabilità di dirigere la Prigione ma per lui è importante trattare i prigionieri in modo umano anche se si tratta dei peggiori criminali del suo pianeta. La fuga è impossibiile dato che la Prigione è situata in un asteroide eppure uno degli ultimi arrivati cerca di fuggire.
Il Governatore cerca di capire il motivo di un comportamento così senza senso anche quando a metterlo in atto è il più pericoloso criminale di quel quadrante spaziale. Quando lo interroga, il prigioniero 428 gli dice che vuole aiutarlo e che molta gente morirà se il Governatore non lo ascolterà. Quella che sembra una minaccia lascia il Governatore più perplesso che irritato, certamente meno irritato che dal fatto che il prigioniero 428 continui a voler essere chiamato Dottore.
“La cella sanguinaria” fa parte di una collana di romanzi connessi alla nuova serie di “Doctor Who“. Essi sono orientati ad un ampio pubblico essendo abbastanza lineari da essere apprezzati anche da lettori molto giovani ma abbastanza sofisticati da poter interessare anche lettori più maturi. Con le avventure dell’Undicesimo Dottore c’è stato un piccolo cambiamento del formato dei romanzi dedicate alle avventure della nuova serie di “Doctor Who”, che sono diventati leggermente più grandi.
La peculiarità che subito salta all’occhio de “La cella sanguinaria” è che la storia è raccontata in prima persona dal punto di vista del Governatore della Prigione. Si tratta di una scelta decisamente inusuale in questa serie di libri e ci vuole un po’ per capirne il senso ma offre la possibilità di sviluppare la storia in un certo modo.
La prima parte del romanzo sembra quasi la sceneggiatura di un’opera teatrale dato che contiene soprattutto conversazioni. Ci sono anche i pensieri del Governatore, che cerca di capire il comportamento di un prigioniero fuori dal normale. La sua perplessità aumenta dopo l’arrivo di Clara Oswald, che chiede di incontrare il Dottore e, dopo il rifiuto del Governatore, inizia una sorta di campagna per la sua liberazione.
Inizialmente, non è per niente chiaro il motivo per cui il Dottore sia stato rinchiuso proprio in quella prigione né perché sia considerato il criminale più pericoloso di quel quadrante spaziale. Si tratta dei principali misteri del romanzo assieme alla minaccia di cui il Dottore parla al Governatore.
Per molti versi, “La cella sanguinaria” è un romanzo orientato ai personaggi piuttosto che alla trama. Nella seconda parte avvengono molte cose a un ritmo che accelera notevolmente ma è tutto incentrato sui personaggi e sulle loro interazioni. I misteri iniziali vengono lentamente svelati in rivelazioni e colpi di scena che offrono informazioni sulla Prigione e sulla civiltà che l’ha costruita.
Ho trovato la scelta stilistica di James Goss ben sfruttata per costruire una storia in cui il lettore scopre cosa sta succedendo indizio dopo indizio, rivelazione dopo rivelazione. Ci sono personaggi che nascondono segreti che sono importanti ai fini della trama e la loro scoperta cambia la prospettiva del lettore riguardo alla loro presenza e agli eventi in cui sono coinvolti.
Il Dodicesimo Dottore viene riprodotto bene da James Goss nel suo essere burbero e alieno. Clara è presente solo occasionalmente nel romanzo ma l’autore riesce comunque a darle una buona caratterizzazione. È un altro elemento positivo che secondo me rende “La cella sanguinaria” un eccellente romanzo che consiglio senza esitazioni ai fan di “Doctor Who”.