Star Trek: Discovery – Si Vis Pacem, Para Bellum

Gabriel Lorca (Jason Isaacs) e Michael Burnham (Sonequa Martin-Green) in Si Vis Pacem, Para Bellum (Immagine cortesia CBS / Netflix)
Gabriel Lorca (Jason Isaacs) e Michael Burnham (Sonequa Martin-Green) in Si Vis Pacem, Para Bellum (Immagine cortesia CBS / Netflix)

“Si Vis Pacem, Para Bellum” (“Si Vis Pacem, Para Bellum”) è l’ottavo episodio della serie “Star Trek: Discovery” e segue “Toglie di senno fin anche i più saggi“.

Nota. Quest’articolo contiene parecchi spoiler su “Si Vis Pacem, Para Bellum”.

Saru (Doug Jones), Michael Burnham (Sonequa Martin-Green) ed Ash Tyler (Shazad Latif) sono stati inviati sul pianeta Pahvo per trovare il modo di utilizzare le sue proprietà uniche per creare una sorta di sonar per individuare le astronavi Klingon occultate. La guerra sta andando male e la Federazione ha bisogno di nuovi progressi per cambiarne il corso. Nel frattempo, L’Rell (Mary Chieffo) ha il compito di interrogare l’Ammiraglio Katrina Cornwell (Jayne Brook).

“Si Vis Pacem, Para Bellum” è un episodio che mette molta carne al fuoco all’interno dell’arco narrativo della serie, tanto che non ha un vero finale e potrebbe essere la prima parte di un episodio doppio per concludere la prima parte della stagione o multiplo se la prima parte terminerà con un cliffhanger.

Ci sono varie sottotrame ma tutte ruotano attorno alla guerra tra la Federazione e i Klingon. Paul Stamets (Anthony Rapp) ormai più che l’ufficiale scientifico è il pilota della USS Discovery ma ha cominciato a manifestare effetti collaterali dell’esperimento condotto su se stesso. Ci sono solo un paio di scene dedicate a lui perciò resta da chiarire se la spezia… ehm, le spore gli abbiano dato una qualche forma di prescienza o cosa.

La maggior parte dell’episodio è divisa tra la missione sul pianeta Pahvo e un ritorno della sottotrama riguardante i Klingon, collegata anche alla presenza dell’Ammiraglio Katrina Cornwell, loro prigioniera. Per certi versi, la scoperta di una nuova forma di vita su Pahvo è un classico di Star Trek, il problema è che è accompagnato da molto “technobabble” legato al possibile sviluppo di una sorta di sonar.

Il problema del technobabble non è nuovo in Star Trek ma è diventato fin troppo comune nel corso di Discovery. Gli autori sembrano voler sempre inserire tecnologie esotiche giustificandole con serie di paroloni che dovrebbero dare una patina di plausibilità scientifica ma finiscono troppo spesso per sembrare messe a casaccio.

Nell’episodio c’è di buono che la missione su Pahvo porta a un potenziale punto di svolta nella storia della guerra tra Federazione e Klingon e gli eventi sul pianeta hanno portato anche nuovi sviluppi nei personaggi. Il momento romantico tra Michael Burnham ed Ash Tyler non è troppo sdolcinato e in qualche modo bilanciato dal riferimento alle esigenze dei molti ma soprattutto quella missione ci mostra un nuovo lato della personalità di Saru, anche in questo caso con precedenti in Star Trek.

Dato che “Si Vis Pacem, Para Bellum” mette in moto certi elementi della trama, un giudizio complessivo potrà essere dato solo quando almeno una parte arriverà al suo compimento. Le sottotrame sono tante per un singolo episodio perciò è possibile che alcuni sviluppi saranno a lungo termine.

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