Solo di Alberto Mazzega

Solo di Alberto Mazzega
Solo di Alberto Mazzega

Il romanzo “Solo” di Alberto Mazzega è stato pubblicato per la prima volta nel 2023 da in riga edizioni nel n. 4 di “Space & Science fiction”. È il seguito di “Kusi di Estella“.

Quando Alberto Zannoni rischia la morte, l’unica soluzione è metterlo in stasi. Quando si risveglia, si ritrova tutto solo. Le sue credenziali di comandante dell’aeronautica militare sono ancora valide perciò può accedere a strumenti di sorveglianza e ai velivoli più avanzati nella speranza di trovare qualcun altro sulla Terra.

Le ricerche portano Alberto Zannoni in giro per il mondo, dove trova altre persone e alla fine scopre che quasi tutta la popolazione umana si è trasferita su un altro pianeta. Per vari motivi, alcune persone hanno mancato gli appuntamenti con le astronavi che li avrebbero trasportati verso la loro nuova casa, quali speranze possono avere?

Alberto Mazzega aveva descritto una civiltà interestellare composta da molte specie diverse nel romanzo “Kusi di Estella”. Ambientato molti anni dopo, “Solo” è un seguito scritto come romanzo autonomo focalizzato su ciò che avviene sulla Terra nella seconda metà del XXI secolo.

Il primo romanzo offriva una visione cosmica complessivamente positiva per la capacità di specie diverse di convivere pacificamente. Questo seguito ci riporta a un’ambientazione incentrata sulla Terra, dove c’è un’umanità ancora per troppi versi primitiva e tribalista. Un pianeta già colpito duramente da molte attività umane viene ulteriormente inquinato da altre guerre combattute nel corso del XXI secolo.

Se questo seguito fosse iniziato con il risveglio di Zannoni, sarebbe stato un modo ormai diventato classico di iniziare una storia. Alberto Mazzega ha scelto di iniziare con gli antefatti, che includono un po’ di storia dei decenni che portano fino al 2080 mettendo insieme la storia personale del protagonista con quella del mondo intero.

Nonostante le premesse tutt’altro che allegre, Alberto Mazzega offre speranze per l’umanità. Zannoni non si lascia prendere dalla depressione quando pensa di essere rimasto solo sulla Terra e parte alla ricerca di altre persone. Qualcuno è rimasto sul pianeta di propria volontà ma il protagonista non è l’unico a essere stato “dimenticato” durante l’esodo.

Forse in questo caso l’autore è troppo ottimista, nel senso che ben poche delle persone rimaste indietro mostrano segni di disagio mentale dopo il tempo che hanno trascorso in solitudine. Pensando ai segni di squilibrio mostrati anche da persone che non mostravano neppure problemi latenti durante la pandemia, le reazioni di chi è rimasto sulla Terra per errore sembrano quasi l’elemento più fantascientifico del romanzo.

L’autore ha preferito usare i personaggi per esplorare la situazione della Terra. C’è una certa introspezione ma le riflessioni di Zannoni riguardano in molti casi quella che per lui è storia recente con i problemi che ancora attanagliavano l’umanità prima dell’esodo. Quando trova altre persone, questi argomenti diventano anche oggetto di varie conversazioni con alcune di esse.

Nonostante il titolo, Zannoni non rimane solo per molto tempo e pian piano si forma una mini-società abbastanza funzionale. Tuttavia, per chi è stato in qualche modo abbandonato c’è la volontà di cercare di contattare il resto dell’umanità e ciò diventa sempre più importante nella trama.

Solo” è sviluppato con un ritmo abbastanza rapido con le parti più introspettive inserite nel mezzo degli eventi, ad esempio nei pensieri di Zannoni nel corso dei suoi viaggi alla ricerca di altri umani rimasti sulla Terra. Alberto Mazzega tende a usare la trama per abbracciare i vari temi piuttosto che includere approfondimenti extra. Il lettore può prendere ispirazione dagli spunti di riflessione offerti e se ciò vi va bene vi consiglio la lettura di questo romanzo.

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