Il costruttore di stelle di Olaf Stapledon

Il costruttore di stelle di Olaf Stapledon (edizione britannica)
Il costruttore di stelle di Olaf Stapledon (edizione britannica)

Il romanzo “Il costruttore di stelle” (“Star Maker”) di Olaf Stapledon è stato pubblicato per la prima volta nel 1937. In Italia è stato pubblicato da Longanesi nel n. 144 de “La Ginestra”, da Landscape Books nel n. 2 di “Altair” e da Mondadori nel n. 256 di “Urania Collezione” nella traduzione di Paola Campioli.

Quando la coscienza di un inglese viene trasportata fuori dal suo corpo, comincia un viaggio senza limiti nello spazio profondo. Arriva su un pianeta abitato da umanoidi intellligenti, che lui chiama l’Altra Terra, dove la sua coscienza si fonde con quella di uno dei nativi. Si tratta solo della prima tappa di un viaggio molto più lungo.

Assieme al suo nuovo compagno di viaggio, a cui è rimasto legato, l’uomo viaggia verso altri pianeti abitati da esseri senzienti. Civiltà con similitudini e differenze rispetto a quella umana vengono osservate durante la loro evoluzione tecnologica, sociale e spirituale fino ad arrivare a una scala cosmica fatta di varie dimensioni.

Olaf Stapledon era soprattutto un filosofo che scelse di scrivere narrativa per diffondere le sue idee. La fantascienza gli offriva i mezzi per sviluppare quelle idee usando una possibile storia futura dell’umanità ma anche civiltà aliene come quelle che sono descritte ne “Il costruttore di stelle”. Da questo punto di vista è un autore fuori dal normale, soprattutto nel panorama della fantascienza degli anni ’30 e ’40.

Nella prefazione al romanzo, Olaf Stapledon riflette sulla situazione mondiale del 1937, con venti di guerra alimentati dai fascismi rampanti e sull’opportunità di scrivere un romanzo come “Il costruttore di stelle” in un momento storico che già sembrava molto buio. Il narratore può essere considerato un alter-ego dell’autore che va alla ricerca di risposte sull’umanità osservando l’evoluzione di altre specie senzienti e i possibili problemi che possono rischiare di portare alla loro estinzione.

Il primo pianeta visitato dal protagonista, che chiama l’Altra Terra, è abitato da una specie che per molti versi assomiglia a quella umana, sia fisicamente che negli sviluppi della sua civiltà. Si tratta di un tipico caso in cui l’alieno è uno specchio dell’umano e le riflessioni del narratore sui nativi rispecchiano quelli di Olaf Stapledon sull’umanità.

La civiltà dell’Altra Terra è quella descritta più in profondità ma è solo la prima tappa del viaggio cosmico del narratore. Anche nelle tappe successive l’autore mostra in particolare un interesse per gli sviluppi politici e sociali delle varie civiltà. Alcuni concetti astronomici sono ormai obsoleti ma ciò è irrilevante dato che sono funzionali al racconto del viaggio lunghissimo tra molte altre civiltà.

Olaf Stapledon immagina variazioni fisiche e mentali per creare altri esseri senzienti in una scala che diventa sempre più vasta. Per il protagonista, il viaggio ha una durata soggettiva che è estremamente lunga ma l’espansione c’è anche a livello spaziale, fino a raggiungere altre dimensioni in quello che diventa un multiverso.

In tutto ciò, anche la dimensione spirituale è molto importante per Olaf Stapledon. L’autore era agnostico ma era stato influenzato anche da Spinoza nella sua visione religiosa. Ciò si vede ne “Il costruttore di stelle” in varie considerazioni e soprattutto nella parte riguardante il Costruttore/Dio. In vari casi c’è un’esplicita ispirazione a elementi cristiani. Questa è probabilmente la parte che provoca le reazioni più soggettive nei lettori.

Olaf Stapledon scriveva tutto ciò nel 1937, un periodo turbolento nella storia del mondo. Nella sua prefazione al romanzo, spiegava quale potesse essere il senso di un romanzo come “Il costruttore di stelle” in un momento in cui l’Europa rischiava una catastrofe ancora peggiore di quella che sucessivamente è stata ricordata come la I Guerra Mondiale.

Quasi 90 anni dopo, le considerazioni di Olaf Stapledon sono più valide che mai. L’autore ha influenzato generazioni successive di scrittori, e non solo di fantascienza, e “Il costruttore di stelle” ha entusiasmato e stimolato generazioni di lettori. Rimane secondo me un romanzo da leggere a prescindere dalle etichette di genere.

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