David Keith Lynch (foto ©Sasha Kargaltsev) è nato il 20 gennaio 1946 a Missoula, nel Montana, negli USA.
Fin da quando era ragazzo, David Lynch ha desiderato diventare un artista ma inizialmente i suoi sforzi riguardarono la pittura. Ha frequentato corsi alla Corcoran School of Art di Washington D.C. e successivamente la School of the Museum of Fine Arts di Boston per un anno. Dopo un viaggio in Europa, nel 1966 si è trasferito a Philadelphia, dove ha frequentato la Pennsylvania Academy of Fine Arts. Lì ha cominciato a sperimentare anche con i cortometraggi e “Six Figures Getting Sick” vince un concorso che lo porta a dedicare maggior tempo ai film.
Negli anni successivi, David Lynch girò vari cortometraggi e mediometraggi finché nel 1971 si trasferì a Los Angeles per frequentare il conservatorio dell’American Film Institute. Con parecchi sforzi cominciò a girare il suo primo lungometraggio, “Eraserhead – La mente che cancella” (“Eraserhead”), che terminò solo nel 1977 a causa dei problemi finanziari che dovette affrontare. Il film raccolse una certa celebrità in alcuni circuiti underground per poi diventare oggetto di culto.
Il grande successo per David Lynch arrivò con il film “The Elephant Man” del 1980, basato su una storia vera. Il film fu acclamato da pubblico e critica ottenendo anche 8 nomination agli Oscar.
Successivamente, David Lynch accettò di adattare il romanzo “Dune” per il cinema ma il risultato fu un film lungo tre ore e mezzo a cui la produzione tagliò oltre un’ora. La conseguenza fu un fiasco e il disconoscimento da parte del regista. Il romanzo è praticamente imossibile da adattare in un singolo film e il regista si era concentrato su alcuni elementi ma i problemi attorno alla produzione avevano peggiorato la situazione.
Nonostante la brutta esperienza, David Lynch lavorò ancora con il produttore Dino de Laurentiis girando il film “Velluto blu” (“Blue Velvet”) del 1986. Stavolta il film ebbe successo e portò anche all’inizio di una collaborazione con il compositore Angelo Badalamenti, che negli anni successivi creò le musiche per gli altri film del regista.
Alla fine degli anni ’80 David Lynch cominciò a interessarsi di televisione ideando la serie “I segreti di Twin Peaks” (“Twin Peaks”), di cui diresse anche vari episodi. La prima stagione ebbe un grande successo ma l’ABC pretese che venisse rivelato il segreto dietro all’omicidio di Laura Palmer. L’audience crollò e la seconda stagione venne interrotta. Lynch produsse il prequel “Fuoco cammina con me” (“Twin Peaks: Fire Walk with Me”) nel 1992 ma fu un insuccesso.
Nel frattempo, David Lynch aveva già indirizzato i suoi sforzi verso altre produzioni, in particolare il film “Cuore selvaggio” (“Wild at Heart”) del 1990, vincitore della Palma d’oro come miglior film al 43° Festival di Cannes.
Dopo alcune altre esperienze televisive, David Lynch tornò al cinema e ad atmosfere noir più vicine ai suoi gusti con “Strade perdute” (“Lost Highway”) del 1997, di cui fu sceneggiatore assieme a Barry Gifford e regista. Fu un altro insuccesso ma ancora una volta il film divenne oggetto di culto.
Negli anni successivi, David Lynch si è alternato tra produzioni cinematografiche, televisive e anche web con il film “Una storia vera” (“The Straight Story”) del 1999, “Mulholland Drive” (“Mulholland Dr.”) del 2001, che doveva essere l’episodio pilota di una serie televisiva ma divenne un film, alcuni cortometraggi rilasciati sul web e il film “Inland Empire – L’impero della mente” (“Inland Empire”) del 2005. Quest’ultimo film è stato presentato alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, dove Lynch ha ricevuto il Leone d’Oro alla carriera.
L’ultimo progetto di David Lynch, annunciato nel 2014, è una nuova stagione di “Twin Peaks”, che dovrebbe essere trasmessa nel 2016. Alcune divergenze produttive l’avevano portato a un certo punto ad abbandonare il progetto ma nel 2015 ha annunciato di aver ripreso a lavorare alla serie.
David Lynch è acclamato dai suoi fan anche per i progetti che non hanno successo. Ciò è dovuto all’intensità di ciò che vi mette: le immagini spesso crude e tipicamente suggestive con elementi fortemente onirici che lasciano forti segni emotivi non possono lasciare indifferenti.
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