La navicella spaziale Cygnus di Orbital Sciences è partita per la sua missione Orb-2 per conto della NASA

La navicella spaziale Cygnus di Orbital Science al decollo sul razzo vettore Antares (Immagine NASA TV)
La navicella spaziale Cygnus di Orbital Science al decollo sul razzo vettore Antares (Immagine NASA TV)

Poco fa, la navicella spaziale Cygnus di Orbital Sciences Corporation è decollata su un razzo vettore Antares dal Mid-Atlantic Regional Spaceport (MARS), parte della Wallops Flight Facility (WFF) della NASA sull’isola Wallops, in Virginia. Dopo circa dieci minuti si è separata con successo dall’ultimo stadio del razzo e si è immessa sulla sua rotta. È alla sua seconda missione ufficiale, Orbital-2 o semplicemente Orb-2, di trasporto di rifornimenti alla Stazione Spaziale Internazionale per conto della NASA.

La navicella spaziale Cygnus verrà distrutta nel rientro nell’atmosfera terrestre alla fine della sua missione, nonostante ciò le è stato dato un nome. Orbital Sciences l’ha chiamata Janice Voss in onore dell’astronauta che ci ha lasciato il 6 febbraio 2012. Voss aveva lavorato per un periodo anche per Orbital Sciences.

Il carico della navicella spaziale Cygnus è costituito per metà di rifornimenti per l’equipaggio, a cominciare dal cibo, e per metà da esperimenti scientifici, pezzi di ricambio, hardware ed equipaggiamento vario. Il totale del carico è di quasi 1.500 kg.

Il carico comprende 28 nanosatelliti del tipo chiamato Dove, costruiti da Planet Labs. Essi verranno lanciati dalla Stazione Spaziale Internazionale e formeranno il Flock 1b, che si affiancherà a quelli del Flock 1 lanciato alcuni mesi fa. Questa flotta ancora più numerosa di nanosatelliti sarà in grado di scattare ancor più immagini dell’intero pianeta.

Un altro piccolo satellite che verrà lanciato dalla Stazione Spaziale Internazionale utilizzando il Japanese Experiment Module (JEM) è il TechEdSat-4. Si tratta di un sistema sperimentale per riportare sulla Terra piccoli carichi a temperature e pressioni controllate. L’idea è di riportare piccoli campioni sulla Terra dalla Stazione o da altre piattaforme in orbita usando piccoli sistemi relativamente economici al posto di navicelle spaziali.

Per la missione Orb-2, la navicella spaziale Cygnus è stata dotata di un nuovo sistema per la gestione dell’approccio alla Stazione Spaziale Internazionale. Nelle missioni precedenti ha utilizzato un doppio sistema LIDAR standard, stavolta uno dei due sistemi è stato sostituito da un TriDAR (Triangulation and LIDAR Automated Rendezvous and Docking).

Il sistema TriDAR è stato sperimentato per la prima volta in un volo spaziale nel 2009, durante una missione dello Space Shuttle Discovery. Si tratta di una tecnologia sviluppata dall’azienda canadese Neptec Design Group Ltd. con finanziamenti della NASA e dell’agenzia spaziale canadese che utilizza dei laser per individuare con estrema precisione un oggetto.

In questo caso, il TriDAR servirà a individuare con estrema precisione la Stazione Spaziale Internazionale per determinare la posizione della navicella spaziale Cygnus rispetto ad essa. Secondo Neptec, il TriDAR potrebbe essere usato senza problemi per guidare la Cygnus fino ad attraccare direttamente alla Stazione. Tuttavia, la NASA preferisce utilizzare ancora il braccio robotico Canadarm2 per guidarla nell’ultima fase del suo viaggio.

La navicella Cygnus dovrebbe attraccare alla Stazione Spaziale Internazionale mercoledi 16 luglio. Se non ci saranno problemi, il giorno dopo l’equipaggio aprirà il portello e potrà cominciare le operazioni di scarico.

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