La NASA presenta nuove prove delle antiche condizioni favorevoli alla vita su Marte

A sinistra una roccia nel cratere Endurance a  Meridiani Planum fotografata dal Mars Rover Opportunity. A destra una roccia a Yellowknife Bay nel cratere Gale esaminata dal Mars Rover Curiosity (Immagine NASA/JPL-Caltech/Cornell/MSSS)
A sinistra una roccia nel cratere Endurance a Meridiani Planum fotografata dal Mars Rover Opportunity. A destra una roccia a Yellowknife Bay nel cratere Gale esaminata dal Mars Rover Curiosity (Immagine NASA/JPL-Caltech/Cornell/MSSS)

Ieri la NASA ha presentato i risultati dell’analisi di un campione di roccia prelevato il mese scorso nel cratere Gale su Marte dal Mars Rover Curiosity. Le analisi confermano che in un’epoca molto antica le condizioni climatiche sul pianeta rosso erano adatte a supportare forme di vita.

Nell’analisi del campione di roccia prelevato dal Mars Rover Curiosity, gli scienziati hanno identificato zolfo, azoto, idrogeno, ossigeno, fosforo e carbonio, tutti elementi chiave per lo sviluppo di forme di vita del tipo che conosciamo. Curiosity sta esplorando un’area chiamata Yellowknife Bay, che in un’epoca remota era parte di un fiume o del letto di un lago in cui le condizioni per lo sviluppo di forme di vita erano favorevoli.

In particolare, due strumenti del Mars Rover Curiosity hanno mostrato le condizioni favorevoli alla vita: Sample Analysis at Mars (SAM) e Chemistry and Mineralogy (CheMin). Essi hanno mostrato che la roccia contiene minerali argillosi, solfati e altri composti chimici. Un fatto importante è che l’antico ambiente bagnato non era fortemente ossidante, acido o estremamente salato come altri esistenti anticamente su Marte.

I minerali argillosi trovati sono prodotti della reazione di acqua relativamente dolce con minerali magmatici come l’olivina, presente anch’essa nel sedimento. Non è chiaro se la reazione sia avvenuta nel deposito sedimentario, durante il trasporto del sedimento o nella regione di origine del sedimento. È stato trovato anche solfato di calcio assieme all’argilla e ciò suggerisce che il suolo è neutrale o un po’ alcalino.

Una sorpresa per gli scienziati è arrivata dal ritrovamento di una miscela di composti chimici ossidati, parzialmente ossidati e non ossidati. È il tipo di chimica utilizzata dai microbi terrestri per generare l’energia utilizzata nelle loro funzioni vitali. Questi composti, assieme ai solfati e solfuri, indicano una possibile sorgente di energia chimica per microorganismi.

C’è un po’ di fortuna in questa scoperta. In origine, gli scienziati della missione Curiosity intendevano inviare il rover direttamente verso la montagna in mezzo al cratere Gale e solo dopo l’atterraggio avevano deciso di fargli compiere una deviazione per esaminare l’area chiamata Yellowknife Bay. Gli scienziati si sono comunque conquistati questa fortuna riconoscendo che l’area è interessante dal punto di vista geologico esaminando i dati preliminari.

Una roccia con un aspetto simile a quella analizzata era stata fotografata dalla panoramic camera (Pancam) del Mars Rover Opportunity nel 2004 nel cratere Endurance, nella regione chiamata Meridiani Planum. Curiosity è dotato di strumenti più sofisticati perciò è in grado di prelevare campioni di roccia ed effettuarne analisi approfondite.

Ulteriori analisi nell’area verranno effettuate per confermare questi risultati, anche per verificare la presenza di altre tracce dei gas analizzati dallo strumento SAM. Non c’è una prova che su Marte in passato c’erano forme di vita ma è la prova più decisiva finora trovata che le condizioni erano favorevoli alla vita.

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