Il Wall Street Journal ha riportato il lancio di Neuralink, la nuova azienda di Elon Musk (foto ©Dan Taylor / Heisenberg Media). L’instancabile fondatore e amministratore delegato di SpaceX e Tesla Motors ha aperto un’altra azienda per sviluppare una tecnologia che permetta di collegare direttamente il cervello umano a un computer. Neuralink è stata registrata come azienda di ricerca medica perché il progetto non è solo in chiave transumanista ma ha anche l’obiettivo di sviluppare cure per problemi neurologici.

Già a partire dall’anno scorso Elon Musk aveva cominciato a parlare di progetti riguardanti un’interfaccia diretta tra cervello umano e computer. L’aveva chiamato “trina neurale” (neural lace), un’espressione attribuita allo scrittore Iain M. Banks, che evidentemente piace a Musk perché anche i nomi delle due piattaforme marine di SpaceX sono stati ispirati da romanzi di Banks. In entrambi i casi, si tratta di romanzi ambientati in un futuro lontano in una civiltà conosciuta come la Cultura. Troppo lontano per Musk, che intende sviluppare questo tipo di tecnologia nel futuro prossimo.

Un altro tema di cui Elon Musk ha parlato più volte negli ultimi anni è quello dei potenziali pericoli derivanti dagli sviluppi dell’intelligenza artificiale. Per questo motivo, è tra i sostenitori del progetto OpenAI che intende portare avanti quel tipo di sviluppo in maniera aperta e trasparente per assicurarsi che avvenga per il bene dell’umanità e non per perseguire piani di qualcuno.

Una delle soluzioni al problema di una futura possibile contrapposizione tra intelligenza umana e artificiale è dato dalla fusione delle due ma per ottenerla serve un’interfaccia che consenta di avere una comunicazione tra di esse per ottenere una reale simbiosi. Le possibilità vanno però oltre l’obiettivo transumanista di una mente potenziata dalla simbiosi tra cervello umano e computer perché secondo le rivelazioni c’è anche un obiettivo medico.

Già oggi sono in fase di sviluppo impianti con elettrodi utilizzati per cercare di controllare i sintomi di malattie come l’epilessia o il morbo di Parkinson. Tecnologie come la trina neurale potrebbero essere utilizzate anche per aumentare l’efficacia di quel tipo di cure, anche riguardo ad altre malattie neurodegenerative.

Oggi impiantare elettrodi e altro nel cervello è molto complesso perciò è un campo ancora tutto da esplorare. Se venisse sviluppata una tecnologia utilizzabile in molti modi compresi quelli in campo medico molte persone che oggi hanno poche speranze di miglioramenti potrebbero giovarsene.

Ora è impossibile dire se un progetto del genere avrà successo e quanto ci potrebbe volere per ottenere una trina neurale da impiantare davvero nel cervello di un essere umano. Ci sono molti problemi di vario tipo e se il progetto avesse successo un’interfaccia del genere creerebbe nuovi problemi di sicurezza. D’altra parte, i successi di Elon Musk mostrano che scommettere contro di lui in genere vuol dire perdere.