L’incognita dei Grendel di Larry Niven, Jerry Pournelle e Steven Barnes

L'incognita dei Grendel di Larry Niven, Jerry Pournelle e Steven Barnes
L’incognita dei Grendel di Larry Niven, Jerry Pournelle e Steven Barnes

Il romanzo “L’incognita dei Grendel” (“The Legacy of Heorot”) di Larry Niven, Jerry Pournelle e Steven Barnes è stato pubblicato per la prima volta nel 1987. È il primo libro del ciclo dei Grendel. In Italia è stato pubblicato da Mondadori nel n. 1304 di “Urania” nella traduzione di Antonella Pieretti.

Quando alcuni animali della colonia vengono trovati morti per cause violente assieme a danni ad alcune recinzioni, il responsabile della sicurezza Cadmann Weyland pensa che sull’isola ci sia un predatore che non è ancora stato identificato. Quasi tutti gli altri cercano spiegazioni alternative e alcuni addirittura sospettano che Cadmann abbia creato gli incidenti per dimostrare la sua utilità.

Vista la situazione, Cadmann decide di andare alla ricerca del possibile predatore e ad aiutarlo c’è solo Ernst, the però ha sofferto danni cerebrali come effetto collaterale dell’ibernazione in cui ha trascorso il viaggio interstellare. I due scoprono un animale nativo del pianeta ma Ernst viene ucciso e Cadmann riesce a malapena a sopravvivere. Quando torna alla colonia, scopre che una donna è stata uccisa assieme al suo bambino e alcuni coloni lo accusano del delitto.

“L’incognita dei Grendel” si ispira alle storie di colonizzazione planetaria che erano già un tema classico negli anni ’80. In questo caso, si tratta di un pianeta nel sistema della stella Tau Ceti dove le condizioni sembrano ideali per stabilirvi una colonia. Una difficoltà è data dal fatto che il sistema di ibernazione in vari casi ha avuto problemi e ciò ha causato la morte di alcuni dei viaggiatori e danni cerebrali di vario livello ad alcuni altri.

Leggendo la parte iniziale del romanzo, l’impressione è che quasi tutti i coloni abbiano subito qualche danno cerebrale perché il loro atteggiamento dopo l’uccisione di alcuni animali della colonia e il danneggiamento di alcune recinzioni è davvero ottuso. Cadmann Weyland, ex militare e responsabile della sicurezza della colonia, sembra l’unico in grado di riconoscere una potenziale minaccia ma ottiene quasi solo reazioni ostili.

In una storia che contiene molti riferimenti al poema epico Beowulf, gli autori mostrano fin dall’inizio che c’è realmente un animale nativo del pianeta in grado di uccidere facilmente un essere umano. Lo sviluppo è prevedibile dato che l’incontro tra il predatore nativo e il predatore immigrato porta a uno scontro che può lasciare un unico superpredatore sul pianeta.

Nonostante i riferimenti all’epica e le citazioni colte all’inizio dei capitoli, “L’incognita dei Grendel” è un romanzo di avventura planetaria piuttosto elementare. I rapporti interpersonali, anche a livello sessuale, non hanno reali approfondimenti e solo alcuni personaggi importanti hanno una caratterizzazione decente ma spesso si limitano a incarnare qualche cliché.

Il ciclo vitale dei Grendel, come vengono chiamati dai coloni i predatori nativi, è uno dei pochi elementi degni di nota. Per svilupparlo, gli autori si sono avvalsi della consulenza di Jack Cohen, un biologo che ha lavorato con vari scrittori e produttori televisivi proprio per creare alieni credibili. Alla fine, secondo me i Grendel sono di gran lunga l’elemento migliore di un romanzo che da altri punti di vista non mi ha detto molto.

Il ritmo elevato, che tende ad accelerare andando avanti con la storia, viene usato anche per coprire i difetti del romanzo. Tuttavia, se ci si ferma a pensare ai vari sviluppi della trama, si può rimanere perplessi. Ci sono tre autori e alcuni concetti di base interessanti ma proprio per questo secondo me lo sviluppo è troppo spesso banale.

Alla fine, secondo me “L’incognita dei Grendel” ha più difetti che pregi. I limiti nello sviluppo, che portano tra le altre cose a personaggi di cui non mi importava nulla, hanno decisamente attenuato qualsiasi possibile eccitazione per le parti che dovrebbero essere molto intense. Può piacere a chi apprezza storie di colonizzazione molto classiche in cui gli umani devono lottare duramente per conquistare un ambiente alieno.

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