Il signore della svastica di Norman Spinrad

Il signore della svastica di Norman Spinrad
Il signore della svastica di Norman Spinrad

Il romanzo “Il signore della svastica” (“The Iron Dream”) di Norman Spinrad è stato pubblicato per la prima volta nel 1972. Ha vinto il Prix Tour-Apollo Award. In Italia è stato pubblicato da Longanesi nel n. 148 de “La Ginestra” e da Editori Associati nel n. 200 di “TEADue” nella traduzione di Lella Costa, da Fanucci nel n. 17 di “Collezione Immaginario Solaria” nella traduzione di Maurizio Nati e da Mondadori nel n. 172 di “Urania Collezione” nella traduzione di Annarita Guarnieri. Quest’ultima edizione è disponibile anche in formato Kindle su Amazon Italia e Amazon UK e in formato ePub su IBS.

Adolf Hitler è emigrato negli USA dopo la fine della I Guerra Mondiale e lì ha cominciato a lavorare come illustratore di riviste di fantascienza. Dopo qualche anno si è messo a fare lo scrittore e il suo romanzo “Il signore della svastica” del 1953 ha vinto il premio Hugo, un riconoscimento arrivato postumo dato che Hitler è morto poco dopo la pubblicazione.

Il romanzo “Il signore della svastica” è ambientato in un futuro post-atomico in cui il mondo è per la maggior parte radioattivo. I sopravvissuti hanno ricostruito almeno in parte la civiltà umana ma i loro discendenti sono soprattutto da mutanti. Feric Jaggar è un Uomo Puro nato nella Repubblica di Heldon ma la sua famiglia è stata esiliata. Da adulto torna nella sua patria ma si rende conto che i Dominatori sono al potere perciò comincia un’attività politica per rendere Heldon di nuovo grande liberandosi dai mutanti.

“Il signore della svastica” è quello che viene chiamato libro nel libro, nel gergo inglese metafiction, basato su elementi di fantascienza pulp per raccontare una storia ambientata in un futuro post-atomico scritta da un Adolf Hitler di un universo alternativo. Insomma, Norman Spinrad mescola vari generi e sottogeneri per scrivere una satira del nazismo e non solo.

Nell’ucronia creata da Norman Spinrad, la biforcazione della storia rispetto alla nostra è avvenuta quando Hitler non ha avuto successo in politica ed è emigrato negli USA. Lì il mancato leader dei nazisti ha avuto una breve carriera come scrittore di fantascienza prima di morire in seguito a un’emorragia cerebrale.

La storia alternativa viene spiegata in un’introduzione e ancor di più in una postfazione a quello che in quell’universo è il romanzo più celebre di Hitler, appunto “Il signore della svastica”. Nota. Nelle edizioni italiane il titolo è lo stesso sia per il romanzo di Norman Spinrad che per quello di Adolf Hitler, invece in lingua originale “The Iron Dream” è il titolo del romanzo di Spinrad mentre “Lord of the Swastika” è il titolo del romanzo di Hitler.

Questo libro nel libro racconta la storia di Feric Jaggar, un uomo geneticamente incontaminato in un mondo post-atomico in cui le radiazioni hanno generato una maggioranza di mutanti tra i discendenti dei sopravvissuti. La sua famiglia è originaria della Repubblica di Heldon ma viene esiliata per motivi politici perciò lui cresce in Borgravia.

Quando finalmente può tornare a Heldon, Feric Jaggar si rende conto che le leggi che dovrebbero difendere la purezza genetica dei cittadini dalla contaminazione dei mutanti vengono rispettate solo formalmente. Peggio ancora, il potere sembra nelle mani dei Dominatori, mezzosangue che stanno cercando di conquistare tutto il mondo.

La decisione di Feric Jaggar di cambiare quella situazione e la sua successiva carriera politica costituiscono una versione pulp della storia del nazismo in Germania e alcuni eventi rispecchiano quelli storici. Jaggar è la versione pulp dell’eroe ariano, geneticamente puro e pronto a tutto per riportare Heldon ai fasti dei bei vecchi tempi.

Il romanzo è una satira ma non è una parodia che mette apertamente in ridicolo i protagonisti e l’ideologia “para-nazista” (o pulp-nazista) ma è molto più sottile. Ad esempio, Feric Jaggar riconosce i Dominatori dalla loro puzza sfruttando uno stereotipo del razzismo e la narrazione va spesso sopra le righe con l’esaltazione della purezza genetica degli Uomini Puri, spesso definiti esplicitamente come fanatici.

Tutto ciò può disturbare il lettore, anche perché nella seconda parte del romanzo comincia la fase di sterminio dei mutanti e la guerra contro Zind, la potenza nemica governata dai Dominatori, con altri stermini. Ciò perché la storia è stata scritta da quello che dovrebbe essere il punto di vista di Hitler attraverso la sua retorica.

Se si riesce ad andare oltre al disgusto per l’aperto razzismo manifestato nel romanzo, è possibile vederne gli elementi satirici che non hanno solo il nazismo come obiettivo. Il romanzo di Hitler ha vinto il premio Hugo perciò Spinrad ci dice che ha avuto grande successo tra i lettori, ai quali evidentemente quel tipo di ideologia è piaciuto. Il parallelo con certi supereroi della fantascienza pulp è a volte piuttosto palese.

Tra i primi con cui Feric Jaggar se la prende sono migranti arrivati a Heldon per compiere lavori umili. Insomma, che si tratti del mondo del XX e XXI secolo o di un futuro post-atomico certe situazioni sembrano molto simili. È un piccolo pezzo del romanzo che mostra certi paralleli inquietanti e come certi semi di ideologie nazistoidi possano essere fatti crescere.

Il romanzo di Hitler ha una postfazione firmata da tale Homer Whipple che è molto più divertente, anche in contrasto con l’esaltazione del nazismo, perché offre una spassosissima interpretazione psichiatrica degli elementi psico-sessuali dell’ideologia di Hitler soffermandosi in particolare sui simbolismi fallici. In gran parte, si tratta di un’analisi applicabile ai vari fascismi storici che include certi loro feticismi.

“Il signore della svastica” è un romanzo a volte non facile da leggere perché disturba con quella che è apparentemente una continua esaltazione degli ideali nazisti. Tuttavia, questa pseudo-propaganda è interessante perché offre tanti spunti per un’analisi del nazismo storico, della sua origine e della sua retorica. È per questi motivi che ne consiglio la lettura.

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