
Il romanzo “Danza macabra” (“Carrion Comfort”) di Dan Simmons è stato pubblicato per la prima volta nel 1989. Ha vinto il Bram Stoker Award, il Locus Poll Award come miglior romanzo horror, il World Fantasy Award e l’August Derleth Award. In Italia è stato pubblicato da “Interno Giallo” nella collana “Iperfiction”, edizione riprodotta dal Club degli Editori, nella traduzione di Piero Cavallari, e da Gargoyle Books in un’edizione del 2009 e nel giugno 2013 nella collana “Pocket” nella traduzione di Annarita Guarnieri.
Esistono al mondo alcune persone che si nutrono delle emozioni degli altri e riescono anche a controllare mentalmente le persone normali, anche a distanza. Saul Laski, uno psichiatra sopravvissuto ad un campo di concentramento nazista, sta cercando da quasi quarant’anni una di queste persone, un ex ufficiale delle SS di nome Wilhelm Von Borchert che usa il falso nome Willi Borden.
Da decenni, Von Borchert / Borden “gioca” con le persone assieme a due sue amiche, Melanie Fuller e Nina Drayton, anch’esse dotate della sua stessa Abilità. I rapporti tra i tre arrivano però ad una crisi con vari tentativi di uccidersi a vicenda e molte persone innocenti vengono uccise nei loro scontri. Saul Laski trova così le tracce del suo vecchio nemico e lo cerca assieme allo sceriffo Bobby Joe Gentry, che indaga su alcuni strani omicidi, e a Natalie Preston, il cui padre è tra le vittime innocenti. La loro ricerca viene resa ancor più pericolosa dall’interesse di altri “vampiri della mente”.
Inizialmente, Dan Simmons scrisse un racconto lungo (pubblicato col titolo “Nefasto gioco di morte” da Mondadori in “Inverno Horror 1992”) nel 1983. Nel 1985 sviluppò in maniera molto più sofisticata il concetto di base dei vampiri della mente per scrivere il romanzo “Danza macabra”. Simmons stava cominciando ad avere successo come scrittore e decise di farlo a tempo pieno ma la pubblicazione di questo romanzo fu davvero complessa.
Dan Simmons aveva trovato un editore che pubblicasse “Danza macabra” ma andò in bancarotta e i diritti del romanzo vennero rilevati da un altro editore. L’autore si trovò ad avere a che fare con una giovane editor che cominciò a chiedergli modifiche sempre più radicali, fino a suggerirgli di buttare via tutto e riscrivere completamente il romanzo.
Alla fine, Dan Simmons decise di ricomprare i diritti su “Danza macabra” anche se all’epoca per lui il sacrificio economico era notevole. Finalmente, l’autore trovò un altro editore che lo pubblicò così com’era e il romanzo vinse vari premi che mostrano come esso possa appartenere ai generi horror e fantasy.
“Danza macabra” può benissimo rientrare anche nella fantascienza visto che almeno in parte c’è un tentativo di dare una spiegazione razionale ai poteri psichici. Può essere considerato anche un thriller e una spy-story. Fin dall’inizio della sua carriera, Simmons riusciva benissimo a destreggiarsi tra generi diversi prendendo da ognuno gli elementi che gli interessavano mischiandoli senza farsi condizionare dai loro confini teorici.
“Danza macabra” è molto lungo perché la storia è davvero articolata con varie sottotrame che seguono parecchi personaggi. Dan Simmons spesso usa descrizioni dettagliate che danno un’idea più precisa di cosa stia succedendo e danno profondità ai personaggi. In parecchie occasioni, racconta gli stessi eventi due volte dal punto di vista di due personaggi diversi. Queste caratteristiche sono per certi versi una forza e per altri una debolezza del romanzo.
Forse le richieste di modifiche radicali che Dan Simmons aveva ricevuto riguardavano gli elementi sbagliati, come l’eliminazione della parte riguardante l’Olocausto, ma il concetto di fondo aveva senso. Secondo me in vari casi ci sono descrizioni dettagliate che però sono ripetitive con l’unico risultato di allungare la storia inutilmente rallentando il ritmo della narrazione. Tutta la parte del romanzo ambientata a Philadelphia aggiunge davvero poco alla storia perciò Simmons avrebbe potuto eliminarla facendo qualche cambiamento per eliminare i personaggi che vi vengono introdotti.
C’è di buono che i personaggi, anche parecchi di quelli secondari che vanno e vengono, spesso muoiono, nel corso del romanzo, hanno una loro personalità definita, le loro motivazioni e a volte i loro piani. È interessante la scelta di Dan Simmons di narrare quasi tutto il romanzo in terza persona tranne che le parti che raccontano il punto di vista di Melanie Fuller, narrate in prima persona. Il lettore ha così modo di entrare nella mente di una dei vampiri della mente e comprendere la sua completa amoralità e il suo razzismo.
L’uso della violenza e la moralità con varie ramificazioni sociali e politiche sono temi di fondo che sono sviluppati attraverso tutto il romanzo. Certo, il fatto che la storia sia basata sull’esistenza dei vampiri della mente responsabili di molti atti di violenza nella storia dell’umanità rende impossibile sviluppare questi temi con totale realismo.
Dan Simmons fa riferimento a molti eventi storici del XX secolo ma ne dà un’interpretazione diversa da quelle “ufficiali”. Questo proprio perché in “Danza macabra” esistono i vampiri della mente in grado di manipolare le persone comuni influenzando anche eventi importanti, il tutto per il loro nutrimento e divertimento.
Il rapporto tra i vari vampiri della mente è come una grande partita a scacchi in cui ognuno cerca di dimostrare di essere il più forte nel manipolare le persone comuni. I loro poteri li portano ad essere totalmente egocentrici e privi di qualsiasi empatia nei confronti degli altri.
Anche per la presenza di tanti di questi personaggi spregevoli e per le loro brutali azioni, “Danza macabra” è una storia dura e non solo perché riguarda in parte anche l’Olocausto. Al loro confronto, i membri di una gang giovanile di Philadelphia risultano essere bravi ragazzi.
“Danza macabra” è troppo lungo ma secondo me non è mai noioso, anzi per lo più ho trovato la storia avvincente. Dato che la storia è un mix di generi è però difficile consigliarlo ad un tipo di lettore in particolare: diciamo che dovete essere abituati a romanzi molto lunghi e dettagliati e vi devono piacere almeno la maggior parte degli elementi in esso contenuti.
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