Doctor Who – Underworld

Doctor Who - Underworld
Doctor Who – Underworld

“Underworld” è un’avventura della quindicesima stagione della serie classica di “Doctor Who” trasmessa nel 1978. Segue “The Sun Makers” ed è un’avventura composta da quattro parti scritta da Bob Baker e Dave Martin e diretta da Norman Stewart.

La storia

Il Quarto Dottore (Tom Baker) porta Leela (Louise Jameson) ai confini dell’universo, dove si imbattono in un’astronave Minyan, che per centomila anni ha cercato gli altri sopravvissuti del loro pianeta e soprattutto l’archivio genetico della loro specie grazie al quale la loro civiltà potrebbe avere un nuovo inizio.

L’astronave Minyan entra in una nebulosa nella quale ha localizzato il segnale proveniente dagli altri sopravvissuti ma il materiale che la compone ne viene attratto formando un planetoide attorno ad essa. Al centro del planetoide trovano l’altra astronave Minyan e scoprono che ne usano le rocce per creare carburante e cibo ma la maggior parte della popolazione è composta da schiavi.

Extra

Questo DVD è piuttosto povero di extra. Sono presenti contenuti tipici come i sottotitoli della produzione, i Radio Times Billings, gli annunci dei DVD di “Doctor Who” in uscita prossimamente e una galleria di immagini tratte da quest’avventura.

Sono presenti nella traccia audio alternativa commenti all’avventura da parte dei protagonisti Tom Baker e Louise Jameson e del co-autore Bob Baker.

Into the Unknown. Un documentario sulla produzione di quest’avventura incentrato sul suo vasto uso della tecnologia Colour Separation Overlay (CSO).

Underworld – In Studio. Vari filmati dell’epoca che mostrano le riprese di quest’avventura e ci danno un’idea di come venissero effettuate utilizzando la tecnologia CSO.

Nella produzione della serie classica di “Doctor Who” era normale avere problemi a causa del budget limitato ma in certi casi questi problemi erano quasi insormontabili. Alla fine degli anni ’70 in Gran Bretagna c’era una forte inflazione perciò il budget all’inizio di una stagione aveva un valore significativamente maggiore di quello alla fine della stagione.

Il budget a disposizione per la produzione di “Underworld” era veramente limitato anche per gli standard dell’epoca. Una possibilità estrema era quella di cancellare quell’avventura ma per un produttore era una scelta davvero difficile da considerare. In quella situazione si cercava di inventare qualche soluzione per tagliare i costi e in quel caso venne deciso di ricorrere pesantemente alla tecnologia Colour Separation Overlay (CSO), a quei tempi in genere utilizzata in maniera limitata.

Buona parte di “Underworld” è ambientata nelle caverne e girare tutte quelle scene in un luogo esterno sarebbe costato parecchio. Girare le scene in un set usando la tecnologia CSO per sovrimporre le immagini degli attori a quelle di caverne virtuali permise di risparmiare molti soldi.

Il risultato fu tutt’altro che perfetto e in varie scene alcune parti degli attori svaniscono nel nulla. Il problema maggiore però è che gli attori non possono davvero interagire con un ambiente che non esiste realmente né hanno ombre perciò il realismo è limitato. Tuttavia, guardando la serie classica di “Doctor Who” era sempre necessario chiudere un occhio sugli effetti speciali realizzati in economia.

Certo non è una cosa buona avere tante scene ambientate in queste caverne virtuali, a volte quasi come riempitivo. Nella serie classica di “Doctor Who” scene che rendevano il ritmo lento erano accettabili quando accompagnavano elementi che davano forza alla storia, purtroppo non è questo il caso.

Infatti, il problema maggiore di quest’avventura è secondo me nella piattezza di una storia che aveva un buon potenziale. La trama è fortemente ispirata alla storia di Giasone e degli Argonauti con una quantità di riferimenti più o meno espliciti. C’è anche la spiegazione dell’origine della politica di non intervento dei Time Lord, che avevano fornito tecnologia avanzata ai Minyan i quali l’avevano usata per combattersi tra loro fin quasi all’estinzione.

Un gruppo di sopravvissuti Minyan ha viaggiato per centomila anni alla ricerca dell’archivio genetico della loro specie per farla rinascere ma quello che dovrebbe essere uno spunto drammatico che permea “Underworld” alla fine forse è il più piatto. Altre avventure sono apprezzate dai fan anche perché ci sono attori che con la loro interpretazione riescono a esprimere il potenziale della storia, non è purtroppo questo il caso. Infatti in “Underworld” gli attori che interpretano i Minyan sembrano più annoiati che esauriti da centomila anni di ricerca.

Anche la storia non è priva di difetti. La base è la mitologia greca ma l’Oracolo non è altro che un computer che per motivi non chiariti si è trasformato in un tiranno. Il problema è che un computer come cattivo era già stato usato diverse volte in “Doctor Who” e in maniera migliore, con una maggior sensazione di minaccia.

Alcuni fan riescono a vedere gli elementi buoni di “Underworld” e apprezzano quest’avventura ma in generale la sua reputazione è di storia piatta e noiosa. Anch’io trovo che purtroppo il potenziale di questa storia sia stato per molti versi sprecato e la giudico complessivamente in maniera piuttosto negativa.

Poiché questo DVD fa parte del cofanetto “Myths & Legends” un giudizio globale dev’essere necessariamente dato solo alla fine della recensione delle avventure in esso contenute.

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