Egira di Greg Bear

Egira di Greg Bear
Egira di Greg Bear

Il romanzo “Egira” (“Hegira”) di Greg Bear è stato pubblicato per la prima volta nel 1979 e venne revisionato per una nuova edizione nel 1987. In Italia è stato pubblicato da Mondadori nel n. 1074 della collana “Urania” e nel n. 304 della collana “Classici Urania”.

Egira è un pianeta con un diametro sei volte quello della Terra. I suoi abitanti possono leggere la storia e la cultura dei Primogeniti su obelischi alti mille chilometri ma cronologicamente esse partono dal basso perciò la gente è in grado di raggiungere solo la parte più antica della storia della Terra sui primi chilometri.

Bar-Woten è un comandante che per vent’anni ha partecipato a guerre continue. Stufo di quella vita sanguinaria, assieme al suo fedele servitore e a un pellegrino la cui amata è caduta in uno strano stato di stasi, intraprende un viaggio alla ricerca del Muro, dove secondo la leggenda c’è la possibilità di scoprire i segreti di Egira e della Terra.

“Egira” è il primo romanzo scritto da Greg Bear nel 1973 che però venne pubblicato solo nel 1979. Io ho letto la versione revisionata nel 1987. Da quanto ho capito i cambiamenti dovrebbero riguardare il finale.

La trama è basata sul classico concetto della quest con i tre protagonisti che affrontano un lunghissimo viaggio alla ricerca di risposte. La storia è ambientata su un pianeta particolare molto più grande della Terra ma con una gravità pari a quella terrestre i cui segreti vengono svelati alla fine del romanzo.

Il principale problema che ho riscontrato nel romanzo è che è sviluppato lentamente praticamente da tutti i punti di vista. La storia viene raccontata alternando il punto di vista dei tre protagonisti ma inizialmente sono piuttosto piatti e solo verso la fine conosciamo davvero le loro motivazioni. Se l’autore li avesse sviluppati un po’ di più nella parte iniziale sarebbe stato più facile sentire una connessione con loro.

Il viaggio stesso diventa realmente interessante solo quando un obelisco cade causando una catastrofe. Inizialmente, i protagonisti viaggiano attraverso varie terra ma in realtà non succede molto. In sostanza, nella prima parte del romanzo di interessante c’è la scoperta delle peculiarità del pianeta Egira e l’inizio della quest dei protagonisti. Le culture locali sono ispirate a quelle terrestri dei secoli scorsi, che gli abitanti hanno assorbito leggendo gli obelischi, perciò risultano abbastanza familiari.

Il romanzo decolla veramente nell’ultima parte, dove c’è molta più azione e alla fine i protagonisti raggiungono il Muro, dove otterranno le risposte che cercavano. Questa è decisamente la parte migliore e nonostante l’ambientazione che superficialmente sembra più fantasy si vede anche come Greg Bear sia uno scrittore di fantascienza “hard”. In particolare si può vedere come riesca a mettere insieme le speculazioni sul futuro dell’umanità con quelle sull’universo.

Per fortuna il romanzo è relativamente breve perciò basta uno sforzo limitato per superare lo scoglio della parte iniziale. Certo, se il romanzo fosse stato più lungo magari Greg Bear avrebbe creato un background migliore per i protagonisti fin dall’inizio e avrebbe reso il loro viaggio eccitante anche nella prima parte.

In “Egira” si possono già vedere le doti di Greg Bear ma non è riuscito ad esprimerle completamente. Si tratta di un romanzo che complessivamente è comunque abbastanza buono ma se non conoscete ancora quest’autore è meglio cominciare con uno dei romanzi che ha scritto negli anni successivi, quando aveva raggiunto una maggior maturità stilistica.

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