
Il romanzo “Il popolo di Durdane” (“The Brave Free Men”) di Jack Vance è stato pubblicato per la prima volta nel 1972 a puntate sulla rivista “The Magazine of Fantasy and Science Fiction” e nel 1973 come libro. È il secondo libro del ciclo di Durdane e segue “Il mondo di Durdane“. In Italia è stato pubblicato dall’Editrice Nord nel n. 52 di “Cosmo Argento”, all’interno de “I Grandi Cicli” “Ciclo completo del mondo di Durdane” e all’interno del n. 3.23 dei “Tascabili Super Omnibus” e da Mondadori nel n. 240 di “Urania Collezione” nella traduzione di Roberta Rambelli.
Gastel Etzwane ha ottenuto un grande potere e intende usarlo per eliminare la minaccia dei Roguskhoi, umanoidi che stanno colpendo sempre più duramente lo Shant con i loro attacchi. Assieme a pochissime persone fidate, cerca di organizzare un esercito unificato ma unificare gli sforzi dei molti cantoni dello Shant è un’impresa molto complessa.
La popolazione dello Shant ha trascorso generazioni sotto l’autorità dell’Anome e perfino gli attacchi dei Roguskhoi stimolano reazioni limitate. Creare un esercito e nuove armi richiede tempo e un’organizzazione adeguata e Gastel Etzwane scopre che vari cantoni nascondono forti ingiustizie.
“Il popolo di Durdane” inizia dov’è finito “Il mondo di Durdane”, che è necessario leggere per capire l’ambientazione e i protagonisti. Gli eventi del primo libro hanno portato alla situazione esistente all’inizio di questo seguito con il protagonista Gastel Etzwane pronto a portare avanti i suoi piani. Questo romanzo racconta soprattutto le difficoltà che incontra a ogni suo passo.
La trilogia di Durdane è uno dei prodotti della fantasia di Jack Vance, che ha creato uno dei suoi pianeti famosi per le società con usanze peculiari e a volte pittoresche. Lo Shant è formato da molti cantoni in cui esistono leggi e usanze molto diverse e ciò costituisce uno dei problemi per Gastel Etzwane. L’autore ha usato questa trilogia per inserire anche varie considerazioni sociali e politiche legate alla situazione dello Shant.
L’Anome ha costituito un’autorità centrale per generazioni ma non ha interferito con le leggi locali dei cantoni. La maggior parte degli abitanti dello Shant non ha mai viaggiato fuori dal proprio cantone di nascita, una situazione dovuta anche alle difficoltà di sottostare a leggi molto diverse ogni volta che un viaggiatore attraversa un confine tra cantoni. Ciò ha contribuito a creare microsocietà statiche in cui autorità locali hanno potuto imporre leggi che hanno generato distorsioni e conseguenti ingiustizie.
Gastel Etzwane vuole realmente usare il grande potere che ha per aiutare la popolazione dello Shant ma deve scontrarsi con problemi pratici, burocratici e altri ancora. Durdane è un mondo povero di metalli dove il sistema dei torc ha fermato le guerre ma ciò rende difficile sviluppare armi adeguate a combattere i Roguskhoi. Le grandi divisioni tra i cantoni dello Shant, con meschini interessi locali e problemi di coordinazione, aumentano le difficoltà nell’organizzare un esercito. Per questo motivo, “Il popolo di Durdane” riguarda maggiormente questi problemi che la guerra vera e propria contro i Roguskhoi.
Anche “Il popolo di Durdane” è breve per gli standard odierni perciò il ritmo è elevato anche nelle parti in cui l’azione è limitata grazie anche a vari colpi di scena. La parte finale del romanzo affronta il problema delle origini dei Roguskhoi con rivelazioni che vengono usate da Jack Vance per gettare le basi per l’ultimo libro della trilogia di Durdane. Per questo motivo, se volete sapere come finisce la storia dovete leggere tutta la trilogia e secondo me ne vale la pena.