Sta avendo enorme successo la raccolta fondi per il PC C.H.I.P. da 9 dollari

Il C.H.I.P. (Immagine cortesia Next Thing Co. Tutti i diritti riservati)
Il C.H.I.P. (Immagine cortesia Next Thing Co. Tutti i diritti riservati)

Negli ultimi anni l’offerta di computer davvero minuscoli e molto economici è aumentata enormemente. Qualche giorno fa, è partita una raccolta di fondi per uno di questi chiamato C.H.I.P. che fin da subito ha avuto un successo incredibile. Next Thing Co. è un’azienda con sede a Oakland, in California, negli USA, che intende offrire un PC per soli 9 dollari. Per fare ciò aveva bisogno di raccogliere 50.000 dollari e mentre sto scrivendo ha già raccolto 943,501 dollari. La raccolta fondi continuerà fino al 6 giugno 2015.

Questo minuscolo PC lungo 6 cm e largo 4 cm è basato sul SoC (system on a chip, un chip che contiene un intero sistema di base) R8 di Allwinner con CPU Cortex-A8 e GPU Mali-400, una versione avanzata del SoC A13. Inevitabilmente, la dotazione di memoria è limitata e precisamente si tratta di 512 MB di RAM di tipo DDR3 e di 4 GB di memoria di massa di tipo flash.

Il C.H.I.P. è dotato di un’uscita USB e una micro-USB e di un’uscita per video composito. Esso è anche dotato di un supporto hardware a collegamenti Wireless 802.11b/g/n e Bluetooth 4.0. Il sistema operativo è ovviamente Linux, precisamente Debian. Anche l’hardware è open source.

Il confronto con il Raspberry Pi è inevitabile. La dotazione hardware del C.H.I.P. è vicina a quella della prima versione del Raspberry Pi, uscita poco più di tre anni fa con grande successo. Il successo di quel progetto ha aperto le porte ad altri e ora il C.H.I.P. promette di essere un vero PC, pur con i suoi limiti.

Next Thing Co. offre anche vari accessori a chi vuole qualcosa in più. È possibile acquistarlo assieme a una batteria per rendere il C.H.I.P. portatile. È possibile acquistare degli adattatori per collegamenti video di tipo VGA o HDMI. Un progetto aggiuntivo è quello del PocketC.H.I.P. per trasformare il C.H.I.P. in un minuscolo netbook con uno schermo di tipo touchscreen da 4,3″ e anche in questo caso si tratta di hardware open source.

I kernel hacker parteciperanno allo sviluppo del software e riceveranno i C.H.I.P. e un PocketC.H.I.P. nel settembre 2015. Gli altri contributori riceveranno i prodotti a partire dal dicembre 2015 fino a metà 2016, a seconda degli accessori prenotati. Non si tratta di un PC del tipo che l’utente comune usa tutti i giorni per lavoro o per lo svago ma il successo del Raspberry Pi, delle schede Arduino e di altro hardware di quel genere dimostra che c’è una richiesta crescente per questi computer.

Il C.H.I.P. può anche andare bene per usi comuni ma può essere una soluzione perfetta soprattutto per smanettarci, per uso didattico e per sviluppare progetti che richiedono hardware molto piccolo ed economico. C’è molto hype attorno all’Internet delle Cose ma la crescita delle applicazioni nel campo della domotica è reale e prodotti come il C.H.I.P. possono essere ideali per svilupparle.

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