Angelo meccanico di Richard Paul Russo

Angelo meccanico di Richard Paul Russo
Angelo meccanico di Richard Paul Russo

Il romanzo “Angelo meccanico” (“Destroying Angel”) di Richard Paul Russo è stato pubblicato per la prima volta nel 1992. È il primo della serie di Frank Carlucci. In Italia è stato pubblicato da Mondadori nei nn. 1351 e 1611 di “Urania” nella traduzione di Stefano Negrini. Quest’ultima edizione è anche disponibile in formato Kindle su Amazon Italia e Amazon UK e in formato ePub su IBS.

Louis Tanner ha lasciato la polizia da tempo e uno dei casi in cui era stato coinvolto che rimasti insoluti è quello di un serial killer che gettava i corpi delle sue vittime nella baia di San Francisco con ali d’angelo tatuate sulla pelle. Gli omicidi si erano interrotti per motivi sconosciuti alcuni anni prima ma improvvisamente riprendono.

Tanner non può far finta di nulla e riprende i contatti con Frank Carlucci, un suo ex collega ancora nella polizia. All’epoca delle prime indagini, Tanner era stato contattato da un criminale che sosteneva di avere informazioni utili per trovare il serial killer e lui era stato indicato come la persona da incontrare per comunicargliele. Dopo la ripresa degli omicidi, quella vecchia pista potrebbe essere l’unica utile per risolvere il caso.

“Angelo meccanico” introduce la serie del poliziotto Frank Carlucci ma in questo primo romanzo è un comprimario. Il vero protagonista è Louis Tanner, un ex poliziotto che ne ha viste fin troppe nella San Francisco decadente della metà del XXI secolo. In questo futuro di ispirazione cyberpunk, tra cyborg e nuove droghe sintetiche, si aggira un serial killer che compie i suoi omicidi rituali.

Il romanzo è un giallo fantascientifico con elementi noir / hard-boiled. Essendo ambientato in un futuro non molto lontano, a volte sembra uno dei tanti romanzi di ispirazione chandleriana ma poi salta fuori qualche cyborg o qualche tecnologia futura a ricordarci il suo lato cyberpunk.

Quand’era un poliziotto, Tanner era stato scelto come contatto da un criminale che sosteneva di avere informazioni sul serial killer e dopo la ripresa degli omicidi quella sembra l’unica pista a disposizione della polizia. Alla fine, la storia segue soprattutto la ricerca di questo criminale che quella diretta del serial killer.

Durante la sua ricerca, Tanner si avventura nel Tenderloin, un distretto di San Francisco davvero pericoloso. Lì la sua strada incrocia quella di Sookie, una ragazzina senzatetto che sopravvive come può ma a volte è troppo curiosa per il suo bene dato che le può capitare di vedere qualcosa che non dovrebbe.

Tra Tanner e Sookie nasce una strana collaborazione e, anche se le parti della storia riguardanti la ragazzina possono sembrare digressioni che servono solo a rimarcare la decadenza di San Francisco, alla fine sono importanti nella trama. Forse Richard Paul Russo esagera nel voler creare una connessione tra i due nel fatto che Sookie assomiglia ad una vecchia fiamma di Tanner ma non può essere sua figlia.

Confesso che la lettura di “Angelo meccanico” mi ha lasciato un po’ freddo. Il romanzo contiene elementi hard-boiled e cyberpunk che mi sono sembrati piuttosto standard per non dire cliché. Nell’indagine di Tanner, per lo più indiretta perché solo nella parte finale c’è un’effettiva caccia al serial killer, c’è tensione perché lui rischia continuamente la vita immischiandosi in giri di criminali ma non mi è parso che la storia fosse particolarmente brillante.

Devo dire che “Angelo meccanico” non è il mio tipo di romanzo preferito. Generalmente non leggo storie noir / hard boiled e il cyberpunk non è decisamente tra i sottogeneri fantascientifici che mi esaltano. Quando per qualche motivo leggo una storia di fantascienza che contiene elementi di questi generi posso apprezzarla se sono utilizzati in maniera brillante e originale, altrimenti non mi appassiona.

Nonostante le mie personali perplessità, non posso dire che “Angelo meccanico” sia mal fatto. La trama ha un suo senso, l’ambientazione è ben costruita e almeno i protagonisti Tanner e Sookie sono ben sviluppati. Il fatto è che tutto ciò non è sufficiente per i miei gusti.

“Angelo meccanico” mi è sembrato tutto sommato abbastanza buono ma mi rendo conto che nella mia opinione c’è una componente di gusto personale più forte del normale. Probabilmente è un romanzo che piacerà agli appassionati di cyberpunk e forse anche a quelli di gialli hard-boiled.

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2 Comments


  1. il mio fidanzato legge molti libri di questa collana Urania

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