Boeing mostra la sua navicella spaziale CST-100 al Kennedy Space Center

L'astronauta Randy Bresnik sta per entrare nella navicella spaziale CST-100 di Boeing (Foto NASA/Robert Markowitz)
L’astronauta Randy Bresnik sta per entrare nella navicella spaziale CST-100 di Boeing (Foto NASA/Robert Markowitz)

Lunedi scorso Boeing ha tenuto una conferenza stampa per mostrare una riproduzione della sua navicella spaziale CST-100. L’ha fatto a Cape Canaveral, in un’area del Kennedy Space Center che una volta era usata nel programma degli Space Shuttle e negli ultimi anni era abbandonata. Nei mesi scorsi Boeing ha rinnovato l’area con l’idea di usarla per la gestione delle missioni spaziali della navicella CST-100 da compiere assieme alla NASA.

In realtà, Boeing aveva già presentato ufficialmente la sua navicella spaziale CST-100 nel luglio 2013, quando gli astronauti della NASA Randy Bresnik e Serena Auñón avevano effettuato alcune valutazioni di una versione di test. Questa nuova conferenza stampa non serve solo a mostrare l’area rinnovata del Kennedy Space Center ma anche per convincere più persone possibili della bontà del progetto in un momento importante.

Il progetto CST-100 di Boeing è tra i tre da finanziare all’interno del programma Commercial Crew integrated Capability (CCiCap) della NASA, che costituisce la terza fase dell’iniziativa Commercial Crew Development (CCDev). Nell’agosto o in settembre 2014 la NASA dovrà decidere quali partner selezionare per gli ulteriori sviluppi del programma perciò per Boeing è importante che il progetto CST-100 abbia la massima visibilità.

Il senatore Bill Nelson, che era presente all’evento di lunedi, ha dichiarato che si aspetta che la NASA selezioni più partner se il budget sarà vicino a quello proposto dal Senato di 805 milioni di dollari. I concorrenti di Boeing sono SpaceX, con la Dragon V2, e Sierra Nevada Corporation, con il mini-shuttle Dream Chaser.

È un momento delicato per lo sviluppo dell’iniziativa CCDev anche a causa delle recenti tensioni tra USA e Russia. Oggi gli USA devono affidarsi ai russi per inviare astronauti sulla Stazione Spaziale Internazionale e per riportarli sulla Terra. Un “biglietto” ormai costa circa 70 milioni di dollari.

I continui tagli al budget della NASA hanno rallentato lo sviluppo di nuove navicelle spaziali in grado di trasportare astronauti perciò dopo la fine del programma degli Space Shuttle i vari progetti non avevano neppure cominciato i voli di test. La tensione tra USA e Russia sta rendendo questa situazione ancor più imbarazzante.

Per questi motivi, Boeing sperava di cominciare i voli di test della navicella spaziale CST-100 il prossimo anno ma a causa dei ritardi nei finanziamenti sono stati rimandati, probabilmente al 2017. D’altra parte, è possibile che finalmente il Congresso americano decida di approvare un budget decente. Nulla come la rivalità internazionale stimola la generosità nell’elargire i fondi.

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