Il romanzo “E un’altra cosa…” (“And Another Thing…”) di Eoin Colfer è stato pubblicato per la prima volta nel 2009. È il seguito della serie della Guida Galattica per gli autostoppisti di Douglas Adams, in particolare del romanzo “Praticamente innocuo“. In Italia è stato pubblicato da Mondadori in “Strade Blu” e nella “Piccola biblioteca oscar”.
La Terra sta per essere distrutta dai Vogon quando Zaphod Beeblebrox arriva con l’astronave “Cuore d’Oro” e trae in salvo i suoi vecchi amici, che scoprono che il computer di bordo è stato sostituito dalla seconda testa di Zaphod. Senza volerlo, Ford Prefect congela quella testa e le cose sembrano mettersi male quando arriva Wowbagger l’Eterno Prolungato a salvarli ancora.
L’incontro tra Wowbagger e Zaphod diventa una lite e Zaphod promette di uccidere Wowbagger il quale, stufo della sua immortalità e di girare l’universo per insultare tutti i suoi abitanti, accoglie con gioia tale prospettiva. Per mantenere la promessa, Zaphod va alla ricerca del dio Thor, che potrebbe essere in grado di aiutarlo.
“Praticamente innocuo” aveva terminato in maniera piuttosto deprimente la serie della Guida Galattica per gli autostoppisti e Douglas Adams stava pensando di scrivere un altro romanzo che risollevasse il tono. Purtroppo, il grande autore morì prima di poterlo fare perciò la serie sembrava finita lì. Invece, in occasione del trentesimo anniversario della pubblicazione del primo romanzo, venne pubblicato “E un’altra cosa…”, scritto da Eoin Colfer, che inizia dov’era terminato il romanzo precedente.
Eoin Colfer è celebre soprattutto per aver scritto libri per bambini e ragazzi, cimentarsi con la Guida Galattica per gli autostoppisti è ovviamente tutt’altra cosa. L’autore ha dichiarato di aver letto i romanzi della serie e che si era già costruito nella sua testa un possibile seguito a “Praticamente innocuo”. Una volta superato lo shock di ricevere l’incarico di scriverlo davvero, non ha fatto altro che sviluppare quelle idee.
In “E un’altra cosa…”, Eoin Colfer fa riapparire quasi tutti i protagonisti dei precedenti romanzi tranne Marvin. Invece, ci sono i Vogon e c’è un ritorno di Wowbagger l’Eterno Prolungato, che aveva avuto una piccola parte in “La vita, l’universo e tutto quanto” e qui diventa uno dei protagonisti.
È impossibile leggere “E un’altra cosa…” senza paragonare lo stile e i temi di Eoin Colfer con quelli di Douglas Adams. Anche cercando di leggere questo romanzo con mente aperta è normale chiedersi almeno qualche volta se in un certo brano Colfer stia cercando di imitare Douglas o se stia invece cercando di aggiungere qualcosa di totalmente personale. Non ho mai letto nulla di Eoin Colfer prima d’ora perciò in realtà mi è impossibile stabilire esattamente quanto ci abbia messo di suo.
Secondo me cercare di analizzare “E un’altra cosa…” punto per punto è inutile perché alla fine stiamo parlando di un romanzo umoristico perciò o fa ridere o non fa ridere. In questo senso, la reazione al romanzo è particolarmente soggettiva e posso solo dire che purtroppo a me non ha fatto ridere molto.
In varie occasioni mentre leggevo “E un’altra cosa…” mi è venuto da pensare che Douglas Adams avrebbe scritto un certo brano in maniera più sottile. Per citare solo un esempio, penso alla nota in cui si parla apertamente delle religioni e di un ranocchietto che aveva convinto tutti gli altri che i loro destini erano governati dall’onnipotente Foglia di Ninfea paragonato alla storia degli Oglarooniani in “Ristorante al termine dell’universo“.
Forse Eoin Colfer è abituato a scrivere tutto in maniera chiara ed esplicita perché generalmente si rivolge ad un pubblico di giovani e giovanissimi ma questo tipo di approccio secondo me non funziona molto bene se inserito nella serie della Guida Galattica per gli autostoppisti.
Stiamo infatti parlando di una serie con storie totalmente demenziali che però contengono vari elementi filosofici tutt’altro che espliciti. Eoin Colfer sembra volerci ricordare che “E un’altra cosa…” fa parte della serie della Guida Galattica inserendo in continuazione note tratte da essa. Secondo me sono troppe e dopo un po’ essere finiscono per essere una forzatura.
La parte di “E un’altra cosa…” relativa a Hillman Hunter, il leader della colonia di Nano che intervista vari dei per assumerne uno che diventi il dio del pianeta, ha secondo me alcuni momenti divertenti ma tanti altri che ho trovato sinceramente piuttosto noiosi. L’ho trovata un po’ slegata dal resto della storia ma è proprio il caso in cui la reazione è soggettiva.
Inevitabilmente, “E un’altra cosa…” è stato accolto in maniera controversa perciò c’è chi lo considera una schifezza scritta solo per soldi e chi invece lo considera all’altezza della serie della Guida Galattica. Personalmente, l’ho trovato passabile ma decisamente inferiore ai romanzi di Douglas Adams.
Probabilmente, “E un’altra cosa…” può piacere a chi sente il bisogno di saziare almeno in parte la fame di storie legate alla Guida Galattica, negli altri casi c’è il rischio che risulti noioso o perfino fastidioso.