Il supercomputer Tianhe-2, sviluppato dall’Università Nazionale per la Tecnologia della Difesa in Cina, è stato riconosciuto come il più potente del mondo nella classifica Top500 aggiornata al giugno 2013. Entro la fine dell’anno è previsto che venga installato presso il National Supercomputer Center di Guangzho, in Cina. Con i suoi 33.862,7 TFlop/s, ha quasi raddoppiato la capacità di calcolo di Titan, il precedente re dei supercomputer. La potenza di calcolo di picco può in teoria raggiungere i 54.902,4 TFlop/s.
La costruzione del supercomputer Tianhe-2, che significa Via Lattea 2, è stata completata con ben due anni di anticipo rispetto ai piani previsti per ridare alla Cina il primo posto nella classifica Top500 dal novembre 2010, quando quel posto apparteneva al sistema Tianhe-1A.
Il nuovo sistema utilizza principalmente componenti cinesi anche se parte dell’hardware è Intel. Anche il sistema operativo Kylin Linux, pur essendo una versione di Linux, è stato sviluppato in Cina per essere utilizzato in ambienti dove è richiesta affidabilità e sicurezza. Il senso di questo progetto è infatti non solo avere il supercomputer più potente del mondo ma anche ridurre la dipendenza da produttori stranieri, sia a livello hardware che software.
Per ottenere la sua straordinaria potenza di calcolo, il supercomputer Tianhe-2 utilizza 16.000 nodi, ognuno di quali è dotato di due microprocessori Intel Xeon E5-2600 v2 a 12 core basati sull’architettura Ivy Bridge e tre coprocessori Xeon Phi. Il totale è di 32.000 microprocessori Xeon e di 48.000 coprocessori Xeon Phi. Complessivamente, è dotato di 3.120.000 core che lavorano assieme utilizzando un’interconnessione cinese chiamata TH Express-2. La RAM è di 1.024 TByte.
Quest’enorme quantità di hardware consuma una potenza di 17.808 kW, più del doppio rispetto al supercomputer Titan, che da quel punto di vista è davvero efficiente. Stiamo comunque parlando di consumi davvero notevoli.
Il supercomputer Tianhe-2 dovrebbe essere utilizzato per la ricerca e a scopi didattici per soddisfare almeno le esigenze della Cina del sud. La sua notevole potenza di calcolo potrà certamente avere molti utilizzi e chissà quanto tempo ci vorrà prima che un altro sistema riesca a strappargli la corona.
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