Il Mars Rover Curiosity sta tornando in attività dopo i problemi al computer

Il Mars Rover Curiosity (Immagine NASA/JPL-Caltech)
Il Mars Rover Curiosity (Immagine NASA/JPL-Caltech)

La NASA ha comunicato che il Mars Rover Curiosity sta tornando al suo normale stato di funzionamento dopo i problemi riscontrati la scorsa settimana in seguito a errori riscontrati nella memoria flash del computer che era attivo in quel momento.

Mercoledi 27 febbraio 2013, il Mars Rover Curiosity non aveva inviato i dati raccolti, come faceva normalmente, solo le informazioni sullo stato corrente. Queste informazioni hanno mostrato che il computer non era entrato nella modalità “sonno” nel momento pianificato. Gli ingegneri del JPL hanno effettuato un lavoro diagnostico su una simulazione che ha indicato la presenza di una corruzione nella memoria flash del computer attivo.

Il Mars Rover Curiosity è dotato di due computer identici in modo da permetterne il funzionamento anche in caso di guasto. In quest’occasione, il team di controllo della missione ha provveduto a passare il controllo di Curiosity al secondo computer. Per effettuare quest’operazione, il 28 febbraio il rover è stato posto nel cosiddetto “safe mode”, uno stato precauzionale di minima attività.

Ovviamente, le ricerche del Mars Rover Curiosity sono state sospese ed è stata avviata un’indagine per cercare di comprendere le cause del problema. Sabato scorso, il rover è uscito dal “safe mode” e ha cominciato a riprendere il suo stato attivo. Il sistema è complesso perciò non è sufficiente un reboot utilizzando il secondo computer per rimettere Curiosity in piena attività.

Ci vogliono alcuni giorni per configurare completamente il secondo computer in modo che sia pronto per continuare la missione dal punto in cui il Mars Rover Curiosity si era fermato. È infatti necessario compiere una serie di passi come informare il computer dello stato del rover, della posizione del braccio robotico e così via.

Un’altra operazione da effettuare è la valutazione del computer utilizzato dall’inizio della missione fino alla settimana scorsa per capire se possa essere recuperato. In caso di esito positivo, sarà utilizzato come computer di backup e verrà riattivato nel caso in cui anche il secondo computer dovesse avere problemi.

Non è la prima volta che nel corso di una missione spaziale avvengono problemi del genere e in altre occasioni la memoria corrotta è stata successivamente recuperata. Se il danno dovesse rivelarsi permanente, è probabile che la memoria flash possa essere comunque utilizzata in modo da poter utilizzare quel computer come backup.

Non è ancora chiara la causa della corruzione dei dati della memoria del computer ma la causa ritenuta più probabile sono i raggi cosmici. Queste particelle subatomiche viaggiano nello spazio a velocità elevate e le loro alte energie possono provocare danni in sistemi elettronici nonostante siano schermati.

Al momento, il maggior dubbio sul ritorno in piena attività del Mars Rover Curiosity è causato da un’eruzione solare avvenuta questo martedi. Essa è stata accompagnata da un’espulsione di massa coronale perciò del plasma è stato “sparato” fuori dal Sole e sta viaggiando anche verso i pianeti del sistema solare. Vista l’energia del plasma, è più sicuro mettere Curiosity in modalità “sonno” e fargli riprendere la piena attività dopo la fine di quest’eruzione solare.

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