Un altro fossile scoperto sull’altopiano del Tibet è stato attribuito a un uomo di Denisova

La costola parziale attribuita a un uomo di Denisova
Un articolo pubblicato sulla rivista “Nature” riporta i risultati di uno studio di oltre 2.500 fossili trovati nella grotta di Baishiya Karst, nella regione cinese dello Xiahe, sull’altopiano del Tibet tra i quali è stato identificata una costola parziale (Immagine in alto cortesia Dongju Zhang’s group (Lanzhou University)) attribuita a un uomo di Denisova. Un team di ricercatori ha utilizzato una tecnica di analisi chiamata Zooarchaeology by Mass Spectrometry (ZooMS) per attribuire ossa isolate e spesso frammentate alle specie giuste attraverso le caratteristiche del collagene. Secondo i ricercatori, i Denisova potrebbero aver vissuto in quella grotta tra 200.000 e 40.000 anni fa.

Per diversi anni, i Denisova erano conosciuti letteralmente grazie a poche ossa scoperte nella grotta di Denisova, in Siberia. L’ottima conservazione di quelle ossa aveva mantenuto frammenti di DNA e permesso di condurre analisi genetiche che avevano convinto gli autori che appartenessero a una specie separate da Homo sapiens e Neanderthal ma strettamente imparentata con entrambe.

Nel 2019, un articolo pubblicato sulla rivista “Nature” riportava le prove che una mandibola scoperta nella grotta di Baishiya Karst, apparteneva a un uomo di Denisova, il primo identificato fuori dalla Siberia. Le ricerche nella grotta tibetana sono continuate con l’analisi di ossa di molte specie diverse per un totale di oltre 2.500 fossili con risultati molto interessanti.

La tecnica ZooMS è l’applicazione a livello archeologico di una tecnica che è stata sviluppata per distinguere ossa isolate o frammentate di specie animali simili che rendono difficile se non impossibile l’identificazione basata solo sulle loro caratteristiche anatomiche. Le sequenze dei peptidi nel collagene sono come impronte digitali che permettono di riconoscere la specie di appartenenza di un osso. In campo archeologico accade spesso di trovare ossa isolate o addirittura frammentate perciò se sono ben conservate la tecnica ZooMS può essere preziosa per le ricerche.

Nel caso delle ossa scoperte nella grotta di Baishiya Karst, la tecnica ZooMS ha permesso di riconoscere parecchie specie animali anche se erano molto frammentate. Tra le specie identificate ci sono la pecora blu, conosciuta come bharal, così come gli yak selvatici, equidi, il rinoceronte lanoso estinto, la iena maculata, la marmotta e vari uccelli.

Tuttavia, la scoperta più intrigante è quella di una costola parziale che è stata attribuita a un uomo di Denisova e catalogata come Xiahe 2. Lo strato in cui la costola è stata trovata è stato datato tra 48.000 e 32.000 anni fa, un’epoca in cui gli Homo sapiens si stavano diffondendo nell’Eurasia. La mandibola descritta nello studio pubblicato nel 2019, catalogata come Xiahe 1, è datata circa 160.000 anni.

Secondo i ricercatori, i Denisova potrebbero essere sopravvissuti tra diversi cambiamenti climatici in Tibet tra 200.000 e 40.000 anni fa, forse anche fino a 30.000 anni fa. Segni di macellazione presenti su molte ossa di animali come quelle dell’immagine in basso (Cortesia Xia, H., Zhang, D., Wang, J. et al. Middle and Late Pleistocene Denisovan subsistence at Baishiya Karst Cave. Nature (2024)) indicano che i Denisova cacciavano e macellavano varie specie.

Questo studio dei fossili trovati nella grotta di Baishiya Karst aumenta le nostre conoscenze sui Denisova ma sappiamo ancora ben poco di questa specie. Gli autori si sono chiesti quando e come la popolazione tibetana di Denisova si sia estinta ma è anche possibile che si sia mescolata con gli Homo sapiens che nel frattempo erano arrivati in quella regione. Tra le popolazioni asiatiche la presenza di geni di Denisova si è rivelata comunee la storia degli incroci tra le due specie rappresenta un’altra parte della storia dell’umanità.

Ossa di vari animali trovate nella grotta di Baishiya Karst

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *