
Il romanzo “Torre di cristallo”, conosciuto anche come “La torre di cristallo” (“The Tower of Glass”, conosciuto anche come “Tower of Glass”) di Robert Silverberg è stato pubblicato per la prima volta nel 1970 a puntate sulla rivista “Galaxy Science Fiction” e successivamente come libro. In Italia è stato pubblicato dall’Editrice Nord nel n. 25 di “Cosmo Argento” nella traduzione di Riccardo Valla, da Mondadori nel n. 205 dei “Classici Urania” nella traduzione di Marzio Tosello e nel n. 20 de “I Libri di Urania” nella traduzione di Riccardo Valla e da Fanucci in “Narrativa” nella traduzione di Riccardo Valla.
Simeon Krug ha fatto fortuna creando androidi, esseri considerati non umani anche se vengono cresciuti basandosi sul DNA umano. La conseguenza è che sono considerati proprietà come le macchine e venduti per compiere lavori di qualsiasi tipo. All’inizio del XXIII secolo, ciò lo ha reso uno degli uomini più ricchi del mondo.
Quando viene ricevuto un segnale proveniente dalle profondità dello spazio che viene riconosciuto come di origine artificiale, Simeon Krug vuole a tutti i costi decifrarlo e rispondere. A causa della distanza, deve costruire un’apparecchiatura in grado di emettere un raggio tachionico, che è più veloce della luce. Le enormi energie necessarie richiedono la costruzione di una torre alta 1.500 metri.
Robert Silverberg scrisse “Torre di cristallo” in un periodo in cui pubblicò i suoi romanzi più sofisticati. In questo caso, al centro della trama c’è l’ossessione di Simeon Krug riguardo a un segnale alieno. Si tratta di un tema centrale in parecche storie di fantascienza che viene usato dall’autore per sviluppare altri temi collegati ad esso più o meno direttamente.
I lavoratori che stanno costruendo la gigantesca torre di Simeon Krug sono androidi coordinati da uno di loro, Thor Guardiano, un assistente speciale del miliardario. Si tratta di un Alfa, parte della principale casta di androidi, i quali possono essere anche Beta e Gamma, echi de “Il mondo nuovo” (“Brave New World”) di Aldous Huxley.
In un romanzo che è breve per gli standard odierni, Robert Silverberg riesce a sviluppare una storia con varie ramificazioni riguardanti soprattutto la società degli androidi. Ci sono diverse fazioni con diverse idee e diverse aspirazioni. Una fazione guidata da Thor Guardiano ritiene che Simeon Krug sia letteralmente una divinità e vede gli androidi come i primi cristiani. Un’altra fazione vede gli androidi come gli africani rapiti dai bianchi e venduti come schiavi. Il romanzo è stato scritto nel periodo in cui i diritti civili erano un tema scottante perciò la scelta dell’autore è importante.
L’intreccio tra le ramificazioni sociali e religiose genera una serie di conseguenze mostrando anche le sfumature delle varie posizioni dei personaggi importanti. Anche tra gli umani le idee riguardanti gli androidi sono ben diverse, a cominciare da quelle di Simeon Krug, che li vede solo come macchine biologiche, e quelle di suo figlio Manuel, che è sposato ma ha un’amante androide che ama più della moglie.
Questo è un romanzo che include molti temi, con tecnologie usate da Robert Silverberg per raccontare le loro conseguenze sulla società che potrebbero essere analizzate una ad una. In alcuni casi, si tratta di elementi che potrebbero essere al centro di un romanzo come la tecnologia che permette a due persone di condividere la loro mente, che in “Torre di cristallo” è secondaria e funzionale alla trama.
Attorno all’erezione (termine usato non a caso…) della gigantesca torre si sviluppano intrecci che oggi probabilmente porterebbero alla scrittura di almeno una trilogia dieci volte più lunga di “Torre di cristallo”. Robert Silverberg riesce abilmente a sviluppare i vari elementi di una trama che offre molti spunti di riflessione in una lunghezza ridotta. Sono i motivi per cui viene considerato tra i capolavori di quest’autore e secondo me rimane un romanzo da leggere.