Un integratore usato a scopo medico è stato generato usando batteri geneticamente modificati

Un momento del lavoro sugli E. coli (Foto cortesia Rensselaer Polytechnic Institute)
Un momento del lavoro sugli E. coli (Foto cortesia Rensselaer Polytechnic Institute)

Un articolo pubblicato sulla rivista “Nature Communications” riporta la produzione di condroitina solfato tramite biosintesi grazie a batteri del tipo Escherichia coli geneticamente modificati. Un team di ricercatori ha utilizzato una variante delle varie tecniche di modifica genetica CRISPR chiamata CRISPRi (CRISPR interference) per ottenere quello che, associato alla glucosamina, è considerato un integratore valido nel trattamento di alcune forme di artrosi. La condroitina solfato viene normalmente ottenuta dalle cartilagini di animali come le mucche perciò la possibilità di generarla usando batteri offrirebbe un’alternativa etica e sostenibile.

La condroitina solfato, conosciuta anche come solfato di condroitina, fa parte di un gruppo di composti chiamati glicosaminoglicani (GAG). In questo caso si tratta di un glicosaminoglicano solfato. Altre molecole di questa classe sono importanti in campo farmaceutico e nutraceutico e attualmente vengono estratte da tessuti animali. In questi casi, ci sono problemi etici legati allo sfruttamento delle specie utilizzate a questo scopo ma ci sono anche problemi pratici legati alla disponibilità di tessuti e ai pericoli di contaminazione di questi composti nel corso dei processi di estrazione. Questo studio offre una potenziale alternativa etica e sostenibile.

Modificare un batterio del tipo Escherichia coli non è stato facile anche se viene spesso utilizzato per scopi del genere utilizzando le varie tecniche CRISPR per modificarne il genoma. Si tratta di un risultato tutt’altro che semplice e per ottenerlo hanno unito le forze Mattheos Koffas e Jonathan Dordick, professori di chimica e ingegneria biologica al Rensselaer Polytechnic Institute di Troy, New York, negli USA, e Robert Linhardt, professore di chimica e biologia chimica nello stesso istituto. Si tratta di ricercatori che hanno già esperienza in questo tipo di ricerca e Linhardt è un’autorità riguardo all’eparina, un altro glicosaminoglicano solfato usato come farmaco anticoagulante, al momento ottenuta dall’intestino dei maiali, e in passato ha già lavorato ad alternative per la sua produzione.

Ottenere la produzione di condroitina solfato da parte di batteri Escherichia coli è stato un lavoro complesso che ha richiesto vari tentativi. Il successo offre nuove possibilità per ottenere questo composto senza usare tessuti animali e con grande purezza. Gli Escherichia coli proliferano molto bene nelle condizioni di laboratorio e non dovrebbe essere molto difficile farli replicare in quantità sufficienti a produrre condroitina solfato in quantità utili dal punto di vista pratico.

Portare una tecnica dal laboratorio a una produzione reale è sempre difficile e fa tutta la differenza tra un esperimento e un’applicazione pratica di una tecnica. In questo caso i batteri usati sono facilmente utilizzabili perciò le possibilità sono davvero interessanti anche per produrre altri composti come l’eparina.

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