Una proposta di ristrutturazione della classificazione dei dinosauri

Vecchia e nuova classificazione dei dinosauri (Immagine cortesia Nature)
Vecchia e nuova classificazione dei dinosauri (Immagine cortesia Nature)

Un articolo pubblicato sulla rivista “Nature” descrive una nuova ipotesi riguardo alle parentele all’interno del gruppo dei dinosauri. Un team di scienziati dell’Università britannica di Cambridge e del Natural History Museum di Londra hanno proposto una nuova struttura per l’albero del gruppo dei dinosauri che ristruttura pesantemente i gruppi classici assegnando anche vari nuovi nomi. Gli scienziati hanno anche proposto l’ipotesi che i dinosauri abbiano avuto origine nell’emisfero settentrionale e non in quello meridionale.

L’attuale classificazione dei dinosauri risale alla fine dell’800 e venne decisa accogliendo la proposta di Harry Seeley di dividerli negli ordini dei saurischi (Saurischia) e ornitischi (Ornithischia). Questa divisione venne basata sulla struttura del bacino: i saurischi avevano ossa simili a quelle del bacino dei rettili mentre gli ornitischi avevano ossa simili a quelle del bacino degli uccelli. Ulteriori ricerche portarono alla divisione dei saurischi nei sottordini dei sauropodomorfi (Sauropodomorpha), conosciuti soprattutto per alcuni enormi sauropodi (Sauropoda) e dei teropodi (Theropoda).

Questa classificazione è stata accettata per oltre un secolo ma oggi Matthew Baron, David Norman e Paul M. Barrett ne hanno proposto una alternativa basata sull’esame di ben 457 caratteri anatomici di 74 specie di dinosauri. Secondo loro, ornitischi e teropodi fanno parte dello stesso gruppo che hanno chiamato ornitoscelidi (Ornithoscelida). I sauropodomorfi sono stati raggruppati assieme agli Herrerasauri (Herrerasauridae), una famiglia di dinosauri primitivi.

Un effetto di questa nuova classificazione è che i sauropodomorfi, che includono specie come il diplodoco, e altri animali come il triceratopo non rientrano neppure nella definizione generale di dinosauri. È un paradosso visto che si tratta di alcune tra le specie più iconiche associate ai dinosauri. I ricercatori hanno proposto una definizione più ampia per il gruppo dei dinosauri.

Questa nuova classificazione ha portato gli autori ad alcune nuove conclusioni tra cui alcune sull’origine dei dinosauri e sulla loro diversificazione. Secondo i paleontologi britannici i dinosauri più primitivi erano piccoli e vivevano nell’emisfero settentrionale. Viene anche proposta l’ipotesi che gli ornitischi non si siano evoluti solo nel triassico ma siano discendenti dei teropodi.

I fossili più antichi di questi animali sono stati trovati in Sud America e ciò suggerisce che abbiano avuto origine in quell’area, in quello che allora era il Gondwana. Tuttavia, il riesame della classificazione pone dubbi su quell’interpretazione indicando una possibile origine dei dinosauri in quella che allora era la Laurasia. Va ricordato che all’epoca i continenti erano molto più vicini perciò è più difficile capire quale sia l’area di origine dei dinosauri e dove invece siano migrati successivamente.

Per quanto riguarda i dinosauri dotati di penne e piume, nella nuova classificazione sono tutti ornitoscelidi mentre ora alcuni di essi sono classificati come teropodi e altri come ornitischi. In sostanza, secondo i paleontologi britannici penne e piume si sono evolute solo una volta all’interno di un gruppo e non in maniera indipendente all’interno dei due gruppi classici.

Le discussioni su questa proposta sono cominciate subito dopo la pubblicazione dell’articolo su “Nature” e chissà per quanto andranno avanti. Secondo gli autori la nuova classificazione risolve varie incongruenze ma non sarà facile convincere i paleontologi ad abbandonare una classificazione usata da oltre un secolo.

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