IBM ha lanciato Project Intu per integrare Watson in qualsiasi dispositivo

Il vice-presidente del progetto IBM Watson Stephen Gold interagisce col sistema (Foto cortesia IBM. Tutti i diritti riservati)
Il vice-presidente del progetto IBM Watson Stephen Gold interagisce col sistema (Foto cortesia IBM. Tutti i diritti riservati)

Alla Watson Developer Conference tenuta a San Francisco, IBM ha annunciato Project Intu, una nuova piattaforma progettata per rendere accessibile il sistema di cognitive computing Watson da qualsiasi dispositivo. Lanciata per ora in una versione sperimentale, offre agli sviluppatori che hanno un account Bluemix di avere accesso a Watson Intu Gateway e di creare applicazioni che utilizzino Watson usando gli SDK forniti come software libero attraverso Watson Developer Cloud, Intu Gateway e GitHub.

Il sistema IBM Watson è ormai stato adattato in vari campi anche se sono le sue applicazioni in campo oncologico a essere spesso in primo piano quando ad esempio riesce a effettuare una diagnosi migliore dei medici umani. Nel corso degli anni, l’azienda ha stretto una serie di collaborazioni per estendere le applicazioni commerciali di Watson anche a campi come l’assistenza clienti e per altre applicazioni scientifiche e finanziarie.

Le varie collaborazioni di IBM riguardano anche la creazione di applicazioni per computer e vari tipi di dispositivi per permettere l’accesso a IBM Watson via cloud. Proprio da questo punto di vista l’azienda ha deciso di fare un passo avanti e, invece di limitarsi a fornire i servizi di IBM Watson all’interno delle proprie offerte, ha creato Project Intu per coinvolgere altri sviluppatori ed espandere l’uso del proprio sistema di cognitive computing.

Grazie a Project Intu, gli sviluppatori registrati potranno includere servizi cognitivi in robot, droni, dispositivi portatili o altri tipi di computer. L’idea è di estendere questa possibilità a più sistemi operativi possibile. Il comunicato stampa di IBM cita anche il Raspberry Pi, il microcomputer dalle dimensioni di una carta di credito tra i maggiori protagonisti della nuova rivoluzione informatica, tra le piattaforme hardware supportate.

Insomma, che usiate Windows, Linux, Mac OS o altri sistemi operativi, per non parlare dei dispositivi mobili, IBM sta cercando di aiutarvi a integrarvi i servizi di IBM Watson. Nuove tendenze come l’Internet delle Cose stanno estendendo le possibilità di avere dispositivi connessi al cloud e quindi qualche sviluppatore potrebbe produrre software per aggiungervi funzioni cognitive di IBM Watson.

Project Intu è ora in una fase sperimentale perciò gli sviluppi dipendono molto da come IBM intenderà procedere nelle prossime fasi. Nei prossimi anni possiamo aspettarci di avere sempre più dispositivi, che vuol dire anche robot e droni, in grado di sfruttare le capacità di IBM Watson di riconoscere l’ambiente circostante, di conversare in diverse lingue e altro ancora.

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