Cronomoto di Bob Shaw

Millemondinverno 1985 dedicato a Bob Shaw contenente Cronomoto, Cosmo selvaggio e Quando i Neutri emergono dalla Terra
Millemondinverno 1985 dedicato a Bob Shaw contenente Cronomoto, Cosmo selvaggio e Quando i Neutri emergono dalla Terra

Il romanzo “Cronomoto” (“The Two-Timers”) di Bob Shaw è stato pubblicato per la prima volta nel 1968. In Italia è stato pubblicato da Mondadori nel n. 580 di “Urania”, all’interno del n. 740 di “Urania”, all’interno del “Millemondinverno 1985” e nel n. 236 dei “Classici Urania”.

Una sera, John Breton riceve una strana telefonata. Pensa a uno scherzo ma la mente torna al passato, quando sua moglie Kate venne aggredita e venne salvata da uno sconosciuto che aveva sparato all’aggressore.

Jack Breton ha trascorso anni con il senso di colpa di aver lasciato sola sua moglie e per quel motivo lei è stata aggredita e uccisa. Nel corso del tempo, ha avuto strane visioni e studiando l’argomento scopre un modo per poter non solo vedere nel passato ma anche intervenirvi. Jack riesce quindi a salvare sua moglie ma crea una nuova linea temporale e deve affrontare il suo alter-ego per riconquistarla.

“Cronomoto” introduce un tema utilizzato successivamente in altri romanzi di Bob Shaw, quello dei poteri mentali. In questo romanzo il protagonista Jack Breton soffre di un problema simile all’emicrania che però si rivela essere la capacità di vedere nel passato.

Nel corso della sua vita, Bob Shaw aveva sofferto di emicranie ed esse gli avevano causato anche problemi alla vista. Come fece più di una volta nel corso della sua carriera di scrittore, si era ispirato alla propria esperienza per inventare un potere mentale che, una sviluppato, permette al protagonista di viaggiare nel tempo.

Detto così, “Cronomoto” potrebbe dare l’impressione di essere una banale storia di un uomo che trova un modo per tornare indietro nel tempo per salvare la propria moglie ma Bob Shaw sviluppava molto bene le sue storie esplorando le conseguenze delle sue idee.

In “Cronomoto”, quando Jack Breton riesce finalmente a tornare indietro nel tempo e salvare sua moglie uccidendo l’uomo che voleva aggredirla, questo non rappresenta la fine della storia e dei problemi del protagonista bensì l’opposto.

Infatti, l’intervento di Jack Breton ha l’effetto di creare una nuova linea temporale in cui il suo alter-ego può continuare a vivere assieme a sua moglie Kate mentre nella linea temporale originale lei è ancora morta. Come se non bastasse, nella nuova linea temporale il matrimonio ha cominciato ad avere problemi.

La frustrazione è enorme per Jack Breton quando si rende conto di cosa sia successo. Non può muoversi a piacere nel tempo, di conseguenza è sostanzialmente prigioniero di un presente alternativo decisamente diverso da quello che aveva sognato.

L’unica possibilità per lui consiste nell’affrontare il suo alter-ego e Kate per cercare di convincere sua moglie che lui sarebbe un marito migliore del suo alter-ego. Gran parte del romanzo è sviluppata attorno a questo strano triangolo e Bob Shaw descrive in maniera ben approfondita i pensieri e le reazioni dei protagonisti nell’affrontare una situazione davvero unica.

Bob Shaw sviluppa anche il personaggio di Blaize Convery, il poliziotto che aveva indagato sull’aggressione di Kate Breton e sull’uccisione dell’aggressore. I testimoni che avevano visto il misterioso uomo che aveva salvato Kate avevano descritto un uomo identico a Jack Breton ma in quel momento lui era in un altro luogo e vari testimoni l’avevano confermato.

Blaize Convery è convinto che ci sia qualcosa che non torna nella vicenda e anche se ufficialmente le indagini vengono chiuse ne rimane ossessionato. Bob Shaw racconta solo in parte le indagini di Convery mentre ci descrive la sua personalità, spiegando come possa rimanere ossessionato per anni da un’indagine ufficialmente chiusa.

La vicenda di Jack/John e Kate Breton non è però abbastanza e Bob Shaw delinea le conseguenze impreviste sul mondo intero dell’intervento che ha creato la nuova linea temporale. Inizialmente, vengono forniti solo dettagli che sembrano slegati dalla storia ma poi si rivelano importanti nella seconda parte di “Cronomoto”.

Secondo me, “Cronomoto” è un buon romanzo in cui Bob Shaw sviluppa bene l’idea di fondo. Per gli standard di oggi è un romanzo davvero breve: poco più di cento pagine concentrate sugli elementi importanti della storia. Dato il tema, la trama non può essere lineare ma non viene complicata inutilmente. Per questi motivi ne consiglio la lettura.

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