Il romanzo “Gli umanoidi” (“The Humanoids”) di Jack Williamson è stato pubblicato per la prima volta nel 1948-1949 sulla rivista “Astounding”. In Italia è stato pubblicato dall’Editrice Nord nel n. 13 della collana “Cosmo. Classici della Fantascienza”, dalle Edizioni il Capitello nel n. 7 della collana “La Mia Biblioteca” e da Mondadori nel n. 94 della collana “I Romanzi di Urania”, nel n. 276 della collana “Classici Urania” e nel n. 100 della collana “Urania Collezione”.
“Gli umanoidi” è ambientato vari millenni nel futuro, quando molti pianeti sono stati colonizzati dagli esseri umani. Su uno dei tanti mondi abitati uno scienziato scopre i segreti della rhodomagnetica e, spaventato dalle terribili energie che possono essere liberate, cerca di utilizzarle a fini pacifici. Dopo anni di lavoro riesce a costruire androidi perfetti la cui Direttiva Primaria è quella di “servire, obbedire e proteggere l’uomo dal male”, gli Umanoidi.
Nel corso dei decenni gli Umanoidi si muovono di pianeta in pianeta per offrire i loro servizi, eliminare guerre e qualsiasi altro problema gli abitanti possano avere. Gli Umanoidi si accollano tutti i lavoro manuali per permettere agli esseri umani di vivere pienamente la loro vita e li proteggono da ogni pericolo. Anche usare la bicicletta è potenzialmente pericoloso ma allora fin dove arriva l’intervento degli Umanoidi? Non tutti gli esseri umani sono contenti della nuova situazione ma per loro c’è una droga che li rende artificialmente felici.
Jack Williamson è stato uno dei padri della fantascienza moderna dato che pubblicò il suo primo racconto nel 1928 e scrisse vari romanzi oggi considerati classici negli anni ’30 e ’40. Erano gli anni delle riviste “pulp” in cui il livello qualitativo medio era basso e le ingenuità abbondanti. Le storie erano avventurose e tendevano a basarsi su idee scientifiche non necessariamente plausibili.
Nel corso degli anni il livello qualitativo delle storie di fantascienza aumentò, in parte per la maturazione di vari scrittori già in attività, in parte grazie a nuovi autori (ad esempio Isaac Asimov e Robert Heinlein pubblicarono i loro primi racconti nel 1939) ma anche perché la cruda realtà della II Guerra Mondiale rese ridicole certe ingenuità.
Per quanto riguarda le storie di robot, in generale queste macchine erano i cattivi della situazione, con pochissime eccezioni. Isaac Asimov fu uno dei pochi a portare le storie di robot ad un livello superiore costruendo attorno alle celebri tre leggi della robotica una serie di trame intelligenti.
Nel 1947 Jack Williamson pubblicò il racconto lungo “…per proteggere l’umo dal male”, conosciuto anche come “A mani incrociate” o come “Con le mani in mano” (“With Folded Hands”) in cui introdusse gli Umanoidi. In Williamson era freschissimo il ricordo della II Guerra Mondiale e dall’idea che tecnologie sviluppate con buone intenzioni possono essere utilizzate in maniera disastrosa venne l’ispirazione per la creazione degli Umanoidi, macchine invincibili programmate per proteggere gli esseri umani da ogni pericolo che finiscono per essere fin troppo protettive.
L’idea delle conseguenze negative di una Direttiva Primaria portata alle estreme conseguenze venne a Jack Williamson basandosi sull’esperienza della sua infanzia, vissuta nella frontiera americana tra il Texas e il New Mexico. La madre di Williamson era terrorizzata dai mille pericoli che un bambino poteva correre in quella situazione e per proteggerlo lo teneva sostanzialmente segregato.
Nel 1948 Jack Williamson riprese il concetto del suo racconto riscrivendolo con una diversa ambientazione e nuovi personaggi ampliandolo fino ad ottenere il romanzo “Gli umanoidi”. In questa nuova versione c’è una struttura tipica della fantascienza di quei tempi con grande spazio per gli sviluppi tecnologici ma viene anche sviluppato il problema del rapporto uomo-macchina già introdotto in maniera unica nel racconto.
La parte scientifica del romanzo è un po’ pesante, come in un romanzo di fantascienza hard odierno, ma non rallenta realmente la narrazione perché occupa solo alcune pagine qua e là. Tra i personaggi quello più sviluppato è sicuramente il protagonista Clay Forester, uno scienziato impegnato nel programma di difesa del suo pianeta che si rende conto che gli Umanoidi costituiscono una minaccia per certi versi peggiore dei pianeti nemici.
“Gli umanoidi” è uno dei capolavori di Jack Williamson ed è un grande classico della fantascienza che ogni appassionato deve aver letto.
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ciao, bella recensione…volevo segnalare anche quella che ho trovato qui
http://totanisognanti.blogspot.com/2011/06/gli-umanoidi-di-jack-williamson.html
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