Scacco al tempo di Fritz Leiber

Scacco al tempo di Fritz Leiber
Scacco al tempo di Fritz Leiber

Il romanzo “Scacco al tempo” (“The Sinful Ones”) di Friz Leiber è stato pubblicato per la prima volta nel 1953. In Italia è stato pubblicato nel n. 1015 della collana “Urania” e nel n. 180 della collana “Classici Urania”. Edit: il romanzo è stato pubblicato nel n. 127 di “Urania Collezione”. Quest’ultima edizione è disponibile in formato Kindle su Amazon Italia e Amazon UK e in formato ePub su IBS.

Carr Mackay, il protagonista di “Scacco al tempo”, vive una vita molto normale finché un giorno incontra una ragazza molto agitata che gli fa strane domande. Il tutto avviene in pochissimi minuti e inizialmente non gli dà peso ma successivamente comincia a sentirsi sempre più estraniato dalla sua routine quotidiana.

Ben presto Mackay incontra altre persone che si comportano in modo strano e alcune di loro sembrano tenerlo d’occhio. Rivedendo la ragazza misteriosa comincia a scoprire una realtà che sembra slegata da quella usuale e più vi si trova coinvolto più è confuso. Cosa gli sta succedendo?

“Scacco al tempo” è il terzo romanzo di Fritz Leiber. Nel corso della sua carriera l’autore ha dimostrato di non essere legato ad un particolare genere letterario e questo romanzo lo dimostra: è fantascienza? Fantasy? Soprannaturale? Forse etichettarlo vorrebbe dire limitarlo costringendolo entro certi confini arbitrari.

Il concetto di base di “Scacco al tempo” è che l’universo è una sorta di macchina in cui ogni oggetto è un ingranaggio che gira in un certo modo. Anche gli esseri viventi in realtà si muovono secondo ritmi prestabiliti, come fossero marionette controllate da una macchina. Alcuni esseri viventi però riescono a uscire da questo meccanismo ma gli altri non se ne accorgono e vanno avanti nelle loro vite prestabilite ignorando qualsiasi evento non previsto dal meccanismo che li controlla.

Il protagonista del romanzo riesce ad uscire dal meccanismo quando incontra una ragazza che l’ha già fatto ma si trova a dover fare i conti con altre persone di quel tipo che approfittano della situazione per vivere come parassiti nei confronti della maggioranza della gente. Da questo punto di vista l’autore è pessimista perché nel romanzo la maggior parte delle persone che raggiunge la consapevolezza di sé comincia a prendere ciò che vuole sapendo che chi vive come una marionetta continuerà a comportarsi come se nulla fosse successo.

Secondo Fritz Leiber le persone realmente consapevoli di sé finiscono in genere per unirsi in piccole bande costituendo una sorta di regno sul loro territorio e le varie bande possono finire per scontrarsi tra loro per rafforzare il loro meschino potere. Quando Mackay viene scoperto dalla banda locale viene subito percepito come un nemico anche se lui vorrebbe solo vivere in pace perciò sia lui che la sua nuova amica sono costretti a nascondersi per non essere uccisi.

Scrivere “Scacco al tempo” fu un’odissea che andò avanti per decenni. Fritz Leiber aveva cominciato a scriverlo durante la II Guerra Mondiale ma la rivista Unknown, alla quale voleva venderlo, aveva cessato le pubblicazioni a causa della carenza di carta. Fu solo dopo la fine della guerra che Leiber completò il romanzo allungandolo nella speranza che uno degli editori che avevano cominciato a pubblicare libri di quel genere lo acquistasse.

Dopo qualche tempo Fritz Leiber riuscì a vendere alla rivista Fantastic Adventures una versione più breve del romanzo intitolata “Siamo tutti soli”. Fu solo nel 1953 che Leiber riuscì a vendere la versione più lunga ma l’editore la modificò rendendo alcune scene più erotiche. Molti anni dopo Leiber ricomprò i diritti sul suo stesso romanzo, ne fece un’ulteriore revisione e riuscì a pubblicarlo nella sua versione definitiva.

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La storia un po’ caotica del romanzo ha avuto i suoi effetti negativi. Ad esempio Leiber ha dimostrato nella sua carriera di saper sviluppare molto bene i personaggi dei suoi romanzi, invece quelli di “Scacco al tempo” lasciano un po’ a desiderare.

Il protagonista Carr Mackay ci mette molto tempo per rendersi conto che gli sta succedendo qualcosa di strano finendo per sembrare stupido. Forse nella versione breve del romanzo la cosa può funzionare ma nella versione lunga la comprensione degli eventi da parte di Mackay viene tirata troppo per le lunghe. È vero che avere il protagonista sconvolto di fronte ad eventi eccezionali che fatica a rendersi conto di ciò che gli sta succedendo è un meccanismo per mantenere la tensione nel lettore ma personalmente lo trovo fastidioso quando dura troppo.

Nel corso del romanzo viene trattato anche il tema del solipsismo con Mackay che si chiede se le altre persone siano vive o se siano solo una proiezione della sua mente. Questo concetto però non viene realmente approfondito e alla fine sembra messo lì giusto perché Fritz Leiber voleva fare un po’ di filosofia.

I cattivi del romanzo non sono praticamente sviluppati per cui alla fine la loro monodimensionalità li fa sembrare non più svegli delle persone che vivono come marionette di cui approfittano.

Non sapremo mai quale sarebbe stato il risultato se Fritz Leiber avesse avuto la possibilità di scrivere “Scacco al tempo” senza interruzioni e senza che altri ci mettessero le mani sopra. La versione breve intitolata “Siamo tutti soli” è certamente più fedele alla sua idea originale mentre quella lunga è l’opera di Leiber che ha avuto la maggiore sfortuna. Nonostante ciò contiene un interessante concetto di base e soprattutto se siete fan di Leiber vale la pena leggerlo.

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