Ombre del male di Fritz Leiber

Ombre del male di Fritz Leiber
Ombre del male di Fritz Leiber

“Ombre del male” fu il primo romanzo scritto da Fritz Leiber. Pubblicato per la prima volta nel numero di aprile 1943 della rivista “Unknown” venne pubblicato in un’edizione espansa e rivista come libro per la prima volta nel 1953.

In “Ombre del male” Norman Saylor, un professore universitario di sociologia felicemente sposato la cui carriera sta procedendo in maniera positiva, un giorno scopre che sua moglie Tansy è dedita alla stregoneria allo scopo di aiutarlo nella sua carriera, anche proteggendolo dai malefici compiuti da altre streghe mogli di altri professori.

Norman non crede alla magia e costringe la moglie a gettare tutti i suoi amuleti e ingredienti per i suoi incantesimi preoccupato per il suo comportamento neurotico. Subito dopo però sui Saylor si abbatte una serie di eventi sfortunati: Norman cerca di razionalizzare ciò che gli accade attribuendolo a semplici coincidenze ma il comportamento sempre più strano di Tansy e anche delle mogli di alcuni colleghi è sempre più sospetto. È possibile che la magia esista davvero e che tutte le donne siano streghe?

Con “Ombre del male” Fritz Leiber ci regala il primo dei suoi classici. Il tema della stregoneria è tra i più antichi che esistano ma Leiber si discosta dal modo classico di trattarlo inquadrandolo non solo nella cornice razionale di un’università odierna ma anche riportandolo in un ambito naturale con il protagonista che cerca di scoprire le leggi naturali che regolano gli incantesimi. Non a caso nel corso del romanzo Norman Saylor si rivolge ad un collega docente di matematica per cercare di dare un senso logico a incantesimi di diverse origini per capire quali ingredienti siano più efficaci.

Il concetto che le donne siano streghe è apparentemente misogino, tuttavia rappresenta un modo per il protagonista di conoscere davvero sua moglie nel momento in cui scopre una parte della vita di lei che gli era del tutto ignota e pian piano comprende come lei lo abbia sempre aiutato.

Il romanzo è inevitabilmente datato dal punto di vista della situazione dell’epoca in cui è stato scritto dove i professori dell’università erano tutti uomini mentre le loro mogli agivano tutte dietro le quinte. In questo senso la stregoneria può essere vista come una metafora del lavoro che fanno le mogli dei professori dietro le quinte organizzando ricevimenti e cerimonie varie dell’università. Le mogli che riescono a ottenere i compiti più prestigiosi rafforzano le posizioni dei loro mariti perciò anche senza bisogno della magia dietro ai loro sorrisi fioccano i tentativi di pugnalate alle spalle.

“Ombre del male” ha ispirato finora tre film: “Weird Woman” del 1944, “La notte delle streghe” (“Night of the Eagle”, conosciuto anche come “Burn, Witch, Burn!”) del 1962 e “Witches’ Brew” (conosciuto anche come “Which Witch is Which?”) del 1980. Nel 2008 era stato annunciato un nuovo tentativo di adattare il romanzo per il grande schermo ma almeno per il momento sembra che non se ne faccia nulla.

L’influenza di “Ombre del male” si estende anche alla televisione: ad esempio è logico pensare che la serie “Vita da strega” sia stata in parte ispirata a questo romanzo e questo telefilm ha a sua volta ispirato altre produzioni televisive e cinematografiche.

Oggi la trama di questo romanzo può sembrarci scontata ma si tratta di un classico che ha influenzato il genere horror tanto da portare alla nascita di un sottogenere contemporaneo in cui il soprannaturale è parte integrante della vita quotidiana.

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