Gli occhi di Heisenberg di Frank Herbert

Gli occhi di Heisenberg e Stella innamorata di Frank Herbert
Gli occhi di Heisenberg e Stella innamorata di Frank Herbert

Il romanzo “Gli occhi di Heisenberg” (“The Eyes of Heisenberg”) di Frank Herbert  è stato pubblicato per la prima volta nel 1966. In Italia è stato pubblicato dalla Casa Editrice La Tribuna nel n. 139 di “Galassia” e all’interno del n. 33 di “Bigalassia” nella traduzione di Roberta Rambelli, da Fanucci Editore nel n. IX di “Biblioteca di Fantascienza” nella traduzione di Carlo Boriello e da Mondadori nel n. 151 di “Urania Collezione” nella traduzione di Roberta Rambelli. Quest’ultima edizione è anche disponibile in formato Kindle su Amazon Italia e Amazon UK e in formato ePub su IBS.

In un lontano futuro la nascita dei bambini è strettamente regolamentata e il DNA di ogni individuo viene manipolato subito dopo il concepimento. I prodotti di tali manipolazioni sono divisi in due classi riproduttive: gli Ottimati, naturalmente sterili, e la Gente Comune, della quale la maggior parte fa parte degli Steri, la gente mantenuta sterile tramite uno speciale gas mentre ad alcuni altri viene dato il permesso di riprodursi.

Harvey e Lizbeth Durant hanno ricevuto il permesso di concepire un figlio ma durante la manipolazione prevista per l’ovulo fecondato avviene un imprevisto. La conseguenza è che la famiglia Durant finisce al centro di uno scontro di potere che include anche i Ciber, cyborg che da lungo tempo tentano di rovesciare il regime degli Ottimati.

Ne “Gli occhi di Heisenberg”, Frank Herbert sviluppa alcuni temi che successivamente sono diventati tipici delle sue opere. In particolare, c’è un’interconnessione tra il tema dell’eugenetica e quello di una società, in questo caso l’intera umanità, dominata da un’elite di immortali.

La società è dominata dagli Ottimati, che sono potenzialmente immortali ma per mantenere la stabilità del loro metabolismo devono evitare di sottoporsi a forti emozioni. Di conseguenza gli Ottimati vivono isolati dal resto della gente e per mantenere una stasi nella loro fisiologia hanno imposto una stasi in tutta la società fermando anche ogni progresso tecnologico.

Un controllo totale è però impossibile, anche perché un equivalente biologico del principio di indeterminazione di Heisenberg fa si che mutazioni genetiche avvengano anche contro i vari tentativi di manipolazione artificiale. Questo elemento viene sviluppato al limite tra la scienza e la religione, anch’esso tipico di Frank Herbert.

In questa società esistono persone che combattono il potere degli Ottimati: i Ciber, cyborg che dopo aver tentato di rovesciare il potere degli Ottimati in una guerra ci provano ancora aiutando un gruppo di genitori clandestini. I Ciber hanno i loro piani, basati sulle loro idee e sulla loro mancanza di emozioni e ciò non li rende necessariamente i buoni.

Ne “Gli occhi di Heisenberg” una mutazione genetica imprevista nel corso della manipolazione di un ovulo fecondato porta la lotta di potere tra gli Ottimati e i movimenti clandestini ad un nuovo livello in cui vengono alla luce i veri piani delle varie fazioni.

Sinceramente questo non è il miglior romanzo di Frank Herbert, anche per la ridotta lunghezza che non gli permette di sviluppare certi temi, eppure riesce comunque ad essere più profondo della maggior parte dei romanzi di fantascienza nel modo in cui dipinge una società futura in questo caso statica, le conseguenze del suo stato e il modo in cui viene gestito il potere.

Nei romanzi “normali” ci sono i buoni e i cattivi e alla fine i buoni vincono: Frank Herbert riesce invece a mostrarci diversi toni di grigio ed un finale tutt’altro che scontato. Harvey e Lizbeth Durant non sono due sprovveduti ma finiscono in mezzo a uno scontro in cui le varie fazioni non sono certo interessate al loro benessere.

“Gli occhi di Heisenberg” non è un romanzo d’azione e spesso il ritmo è basso, soprattutto nella parte iniziale. La tensione è data pericoli che corrono alcuni personaggi e dai colpi di scena piuttosto particolari. Si tratta di una storia in cui i risvolti psicologici hanno molta importanza e i personaggi principali sono ben sviluppati per cui il lettore ne può scoprire i pensieri, i desideri e le aspirazioni.

Secondo me, “Gli occhi di Heisenberg” avrebbe avuto bisogno di maggior spazio per sviluppare al meglio la storia e le idee contenute. Così com’è mi sembra un romanzo riuscito solo in parte perciò lo consiglio soprattutto a chi è interessato alle idee più che alla trama.

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