Un esame del cranio fossile di Navaornis hestiae offre importanti informazioni sull’evoluzione degli uccelli

Lo scheletro fossile di Navaornis hestiae (Foto cortesia Stephanie Abramowicz)
Lo scheletro fossile di Navaornis hestiae (Foto cortesia Stephanie Abramowicz)

Un articolo pubblicato sulla rivista “Nature” riporta l’identificazione di una specie di uccelli primitivi che visse circa 80 milioni di anni fa, nel periodo Cretaceo, nell’odierno Brasile. Un team di ricercatori ha esaminato uno scheletro fossile molto ben conservato e ha chiamato la specie Navaornis hestiae attribuendola al grouppo degli enantiorniti (Enantiornithes). Un esame approfondito è stato possibile sottoponendo lo scheletro a una TAC che ha permesso di crearne una ricostruzione tridimensionale. Le caratteristiche del cervello di quest’uccello primitivo offrono nuove informazioni sull’evoluzione cerebrale degli uccelli.

Un altro fossile limitato alla regione inferiore del cranio descritto dai ricercatori in un articolo pubblicato nel settembre 2022 sulla rivista “Proceedings of the Royal Society B: Biological Sciences” mostra caratteristiche morfologiche identiche a quelle del fossile più completo e per questo motivo è stato attribuito alla specie Navaornis hestiae.

Gli uccelli moderni hanno alcune tra le capacità cognitive più avanzate nel regno animale. Tuttavia, finora non era stato possibile avere informazioni che permettessro di ricostruire l’evoluzione di quelle capacità. I fossili disponibili avevano lasciato un buco tra il celebre Archaeopteryx, che visse circa 150 milioni di anni fa, e gli uccelli moderni. L’Archaeopteryx era un dinosauro piumato con un cervello che aveva una struttura ancora simile a quella degli altri dinosauri non direttamente imparentati con gli uccelli.

A causa della frammentarietà dei fossili disponibili, ci sono discussioni sulla classificazione all’interno del gruppo degli enantiorniti, uccelli che vissero nel periodo Cretaceo che successivamente si estinsero i quali avevano caratteristiche generalmente primitive. Secondo le ricostruzioni, vi fu una biforcazione tra gli enantiorniti e gli uccelli moderni circa 130 milioni di anni fa ma ci sono ancora molte domande sugli enantiorniti, a cominciare dalle loro capacità cognitive. Questo studio offre alcune risposte molto interessanti.

Il fossile di Navaornis hestiae è stato scoperto nel 2016 nella Formazione Adamantina, in Brasile. Il cranio in particolare è molto ben conservato e ciò ha permesso di studiarlo per capire le caratteristiche del cervello di questo uccello primitivo. Una TAC ha permesso di creare una ricostruzione tridimensionale del cranio e quindi di capire quali parti del suo cervello fossero sviluppate.

Il cranio del Navaornis hestiae ha somiglianze superficiali con quello di un piccione ma il suo esame approfondito mostra le differenze rispetto agli uccelli moderni in generale. Le sue caratteristiche lo pongono a metà strada tra l’Archaeopteryx e gli uccelli moderni per quanto riguarda le capacità cognitive.

Il telencefalo del Navaornis hestiae era più grande di quello dell’Archaeopteryx e ciò suggerisce che avesse capacità cognitive superiori ai primi dinosauri che stavano sviluppando le caratteristiche che portarono alla loro evoluzione in uccelli. Tuttavia, la maggior parte delle aree cerebrali erano meno sviluppate e ciò suggerisce che non avesse ancora sviluppato i complessi meccanismi di controllo del volo degli uccelli moderni.

Secondo i ricercatori, le capacità cognitive del Navaornis hestiae potrebbero avergli dato un vantaggio nella ricerca di cibo o di rifugio. Quest’uccello forse aveva anche comportamenti sociali complessi, inclusi quelli legati all’accoppiamento.

I ricercatori considerano la scoperta del Navaornis hestiae solo come il primo passo verso la comprensione dell’evoluzione dell’intelligenza degli uccelli. L’obiettivo è capire come quest’uccello primitivo interagisse con il suo ambiente per ottenere informazioni che offrano un quadro più preciso dell’evoluzione degli uccelli.

Un singolo scheletro fossile ben conservato ha permesso di ottenere un progresso importante. Scoprire altri fossili con un cranio completo o quasi e condurre nuovi esami approfonditi sfruttando le tecnologie moderne di fossili già conosciuti potrebbe portare altri progressi.

Ricostruzione artistica di Navaornis hestiae nel suo ambiente (Immagine cortesia Júlia D’Oliveira)
Ricostruzione artistica di Navaornis hestiae nel suo ambiente (Immagine cortesia Júlia D’Oliveira)

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