Anathem di Neal Stephenson

Anathem - Il pellegrino di Neal Stephenson
Anathem – Il pellegrino di Neal Stephenson

Il romanzo “Anathem” (“Anathem”) di Neal Stephenson è stato pubblicato per la prima volta nel 2008. Ha vinto il premio Locus come miglior romanzo di fantascienza dell’anno. In italia è stato pubblicato da Rizzoli in “Rizzoli HD” in due volumi intitolati “Anathem – Il pellegrino” e “Anathem – Il nuovo cielo” nella traduzione di Valentina Ricci.

Fraa Erasmas del Concento di Saunt Edhar trascorre la sua vita seguendo la disciplina degli avout, gli intellettuali che si isolano dal mondo esterno rinunciando all’uso di quasi tutte le tecnologie. Anche grazie alla guida del suo mentore Fraa Orolo, cerca di assimilare gli insegnamenti dei grandi Saunt del passato.

L’attività del concento viene disturbata per motivi che Fraa Erasmas non comprende, con conseguenze importanti su diversi avout. Quando scopre che Fraa Orolo stava tenendo d’occhio qualcosa nel cielo, finisce coinvolto in una vicenda che avrà un’influenza tutta da valutare che va molto oltre il pianeta Arbre.

Neal Stephenson ci porta sul pianeta Arbre, in una sorta di comunità monastica, seppur non di natura religiosa, dove il protagonista Fraa Erasmas racconta in prima persona i suoi studi. La prima parte di “Anathem” è costituita per gran parte di discussioni filosofiche e scientifiche che possono coinvolgere vari fraa e anche varie suur, dato che nei concenti vivono sia uomini che donne. Se cercate azione, dovete decidere se volete passare attraverso varie centinaia di pagine in cui succede ben poco.

La prima parte di “Anathem” va utilizzata per così dire per acclimatarsi con la cultura del pianeta Arbre e le conoscenze dell’epoca in cui è ambientato il romanzo. Immergersi in quel mondo così simile al nostro e allo stesso tempo così diverso è reso più difficile dal fatto che riferimenti come nomi e termini possono essere fortemente legati ad Arbre. La conseguenza è che anche i lettori che hanno già cognizioni di fisica quantistica devono interpretare le discussioni tra gli avout per capire le loro considerazioni sulla possibile esistenza di mondi paralleli con diverse ramificazioni.

Si potrebbe dire che questa caratteristica sia il punto forte e allo stesso tempo il punto debole di “Anathem” perché Neal Stephenson in realtà non inventa nulla e si limita a riprodurre pezzi di scienza e filosofia già esistenti ma li adatta alla cultura, linguaggio compreso, di un altro mondo. Ciò significa che le prime centinaia di pagine del romanzo sono per certi versi banali ma allo stesso tempo portano il lettore a immergersi nel microcosmo del concento con la sua cultura, imparandone il linguaggio.

Va detto che tutta la complessità a livello filosofico e scientifico non è fine a se stessa. I lettori che hanno la pazienza di interpretare tutte le discussioni iniziali e riescono a immergersi nella cultura di Arbre ottengono gli strumenti per comprendere tutto ciò che a un certo punto comincia ad accadere. Il ritmo comincia ad accelerare ed è perfino strano passare dalle discussioni intellettuali all’azione a volte frenetica ma in realtà queste due parti sono complementari.

L’azione va di pari passo con l’espansione dell’ambientazione, che comincia ad andare ben oltre il Concento di Saunt Edhar. Tutto ciò viene sempre visto dal punto di vista di Fraa Erasmas, con tutti i limiti che ciò implica. In particolare, ciò è funzionale allo sviluppo degli eventi ma dopo centinaia di pagine di discussioni secondo me va bene così.

Anathem - Il nuovo cielo di Neal Stephenson
Anathem – Il nuovo cielo di Neal Stephenson

“Anathem” è un romanzo ben congegnato con notevoli approfondimenti dei temi centrali della trama. Tuttavia, proprio per questo motivo, richiede un notevole impegno da parte del lettore. Neal Stephenson vi ha incluso anche un glossario e delle appendici per aiutare il lettore nella comprensione di termini usati su Arbre e concetti scientifici. Per la lunghezza e la complessità, lo consiglio a chi ha voglia di immergersi pian piano nella vita e nella cultura di un altro pianeta.

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