Edgar Rice Burroughs nacque 140 anni fa

Edgar Rice Burroughs
Edgar Rice Burroughs

Edgar Rice Burroughs nacque il 1 settembre 1875 a Chicago, nell’Illinois, negli USA. Da giovane, tentò la carriera militare ma fallì l’esame per entrare nell’accademia di West Point. Si arruolò come soldato semplice nel 7° Cavalleggeri, rimanendovi fino al congedo avvenuto nel 1897.

All’inizio del 1900, Edgar Rice Burroughs sposò Emma Hulbert e per parecchi anni fece vari lavori e la coppia si trasferì in diversi luoghi. Con i figli Joan e Hulbert da mantenere, si trovò in un periodo difficile in cui faticava sempre di più a guadagnare qualcosa. La terza gravidanza di Emma rese le cose anche peggiori.

Nel 1912, Edgar Rice Burroughs cominciò a scrivere il primo romanzo del ciclo di John Carter / Barsoom, “Sotto le lune di Marte” (“Under the Moons of Mars”, conosciuto anche come “A Princess of Mars”). Anni dopo, dichiarò che leggendo riviste pulp si era convinto di poter scrivere storie altrettanto divertenti e probabilmente molto di più.

La prima metà del romanzo venne inviata al direttore della rivista “The All-Story”, che gli rispose che gli piaceva e che se la seconda metà era altrettanto buona avrebbe potuto usarla. Per Edgar Rice Burroughs fu l’incoraggiamento decisivo e, terminato il romanzo, ne inviò la seconda parte, ricevendo 400 dollari come pagamento.

Quell’evento cambiò la vita di Edgar Rice Burroughs, che decise di diventare scrittore. Nel 1912 cominciò a scrivere anche il romanzo che introdusse il più famoso dei personaggi da lui inventati, “Tarzan delle Scimmie” (“Tarzan of the Apes”). Anch’esso venne pubblicato sulla rivista “The All-Story” con grande successo.

Per Edgar Rice Burroughs ottenere quei risultati fu importantissimo perché aveva bisogno di guadagnare soldi da ogni romanzo scritto per mantenere la famiglia, tanto più dopo la nascita del figlio John. Per quel motivo, la storia di Tarzan ebbe subito un seguito e nel 1914 anche la storia di John Carter cominciò a diventare una serie.

Visto il notevole successo della serie di Tarzan, Edgar Rice Burroughs decise di sfruttarla andando ben al di là dei tanti romanzi che scrisse nel corso degli anni. Tarzan divenne il protagonista di fumetti, produzioni cinematografiche e televisive con la creazione di una serie di gadget.

Nel 1914, Edgar Rice Burroughs cominciò una nuova serie, quella di Pellucidar, un mondo all’interno della Terra, con il romanzo “At the Earth’s Core”, conosciuto anche come “The Inner World”, pubblicato per la prima volta sulla rivista “All-Story Weekly”. Nello stesso anno, venne pubblicato il romanzo “The Mucker”, il primo della serie omonima, sempre sulla rivista “All-Story Weekly”.

Grazie al crescente successo delle sue opere e in particolare a quelle di Tarzan, Edgar Rice Burroughs acquistò un ranch a nord di Los Angeles e lo chiamò “Tarzana”. Nel corso degli anni, altre persone vennero ad abitare nelle vicinanze creando una comunità che venne chiamata Tarzana.

Nel 1932, Edgar Rice Burroughs inizio una nuova serie di avventure interplanetarie, il ciclo di Venere, chiamato Amtor, con il romanzo “I pirati di Venere” (“Pirates of Venus”), pubblicato sulla rivista “Argosy”. È conosciuto a volte come ciclo di Carson Napier di Venere. Ha alcune somiglianze con il ciclo di Marte ma contiene anche elementi satirici.

Nel 1934, Edgar Rice Burroughs divorziò dalla moglie Emma. Nel 1935 sposò Florence Gilbert Dearholt, un matrimonio che durò fino al 1942.

Edgar Rice Burroughs trascorse i decenni successivi scrivendo nuovi romanzi per le serie che aveva iniziato e altri ancora di vari generi. Grazie al suo successo, aveva potuto aprire una sua casa editrice, la Edgar Rice Burroughs, Inc., per pubblicare direttamente i propri libri.

Edgar Rice Burroughs morì il 19 marzo 1950 in seguito a un attacco di cuore. A quel punto, aveva scritto quasi 80 romanzi. Aveva cominciato a scrivere fantascienza quando questo genere stava ancora nascendo e nel corso della sua carriera sviluppò molto di più il lato avventuroso delle sue storie rispetto a quello scientifico. In effetti, la sua popolarità è legata a quell’elemento grazie alla sua capacità di reinterpretare in modi nuovi idee già esistenti.

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