IBM acquista la startup che si occupa di intelligenza artificiale Cognea per il suo sistema Watson

Il vice-presidente del progetto IBM Watson Stephen Gold interagisce col sistema (Foto cortesia IBM. Tutti i diritti riservati)
Il vice-presidente del progetto IBM Watson Stephen Gold interagisce col sistema (Foto cortesia IBM. Tutti i diritti riservati)

IBM ha acquistato per il suo gruppo Watson, la divisione che si occupa dell’omonimo sistema di intelligenza artificiale, la startup Cognea, che lavora proprio in quel campo. Non è stata resa nota la cifra pagata per l’acquisizione. Cognea sviluppa software per intellegenza artificiale per creare personale virtuale che possa lavorare come assistente personale, allenatore o come impiegato di altri tipi. Per IBM, è un altro passo verso l’uso di Watson nelle aziende.

IBM sta sviluppando il sistema Watson da alcuni anni per creare una vera intelligenza artificiale. Chiamato così in onore di Thomas J. Watson, il primo presidente dell’IBM, è diventato celebre nel 2011, quando sconfisse due vincitori del quiz televisivo Jeopardy! ma lo scopo finale è molto più ambizioso.

Quasi esattamente un anno fa, IBM ha lanciato Watson Engagement Advisor con lo scopo di usare Watson per l’assistenza ai clienti nelle aziende. L’acquisizione di Cognea dovrebbe portare ad un ulteriore passo in avanti in questo tipo di attività e in generale nelle attività aziendali.

Cognea è una startup fondata nel 2005 e in questi anni ha lavorato nel campo dell’intelligenza artificiale sviluppando il MyCyberTwin e l’Enterprise Virtual Assistant, impiegati virtuali capaci di interagire con i clienti e di gestire lavori complessi. È evidente che il software sviluppato da Cognea servirà a migliorare le capacità di Watson di interagire in maniera naturale con gli esseri umani. Secondo Mike Rhodin, vice-presidente del gruppo Watson di IBM, è proprio questo l’elemento essenziale del cognitive computing, che ha lo scopo di creare modelli accurati di come la mente percepisce, ragiona e risponde agli stimoli.

Il sistema Watson deve poter interagire con gli esseri umani in maniera tale che non capiscano che si tratta di una macchina. Al momento, Watson è in fase di sperimentazione in varie aziende di diversi settori e diverse nazioni ma qualche giorno fa Mike Rhodin ha dichiarato che il sistema è pronto per la commercializzazione.

È difficile dire quali saranno le conseguenze dell’utilizzo di Watson da parte delle aziende. IBM ha già fatto vari esperimenti usando Watson anche nel campo medico per suggerire il trattamento di casi di cancro sfruttando la sua capacità di analizzare enormi quantità di dati, in questo caso quelli relativi a casi passati per capire qual possa essere il miglior trattamento in un caso presente.

Insomma, nei prossimi anni IBM potrebbe portare sistemi di intelligenza artificiale in vari contesti. A quel punto, potremo vedere se davvero Watson sarà capace di fornire le risposte migliori a problemi pratici.

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