Il romanzo “Il razzo a orologeria” (“The Clockwork Rocket”) di Greg Egan è stato pubblicato per la prima volta nel 2011. È il primo libro della trilogia Orthogonal. In Italia è stato pubblicato da Mondadori nel n. 1646 di “Urania” nella traduzione di Flora Staglianò. È disponibile anche in formato Kindle su Amazon Italia e Amazon UK e in formato ePub su IBS.
Yalda vive in una fattoria ma quell’ambiente è troppo limitato per la sua curiosità. Per sua fortuna, suo padre aveva promesso a sua madre di mandarla a scuola perciò Yalda riesce ad avere un’istruzione superiore a quella dei suoi parenti. Alla fine, riesce perfino a diventare insegnante universitaria ma la vita per lei non è facile.
Yalda cerca di scoprire i segreti dell’universo ma i problemi arrivano non solo dalla società in cui vive ma anche da un possibile pericolo. Quand’era bambina, aveva visto alcune strane meteore entrare nel sistema planetario ad una velocità molto elevata. Col tempo, quel fenomeno è diventato più intenso e potrebbe diventare una minaccia per l’intero pianeta.
Greg Egan è uno degli autori più importanti della fantascienza “hard” dato che nelle sue storie le idee scientifiche e tecnologiche sono fondamentali. La trilogia Orthogonal è addirittura ambientata in un altro universo con diverse leggi della fisica e la loro scoperta costituisce una parte della trama.
Chi già conosce Greg Egan sa già che deve aspettarsi una lettura piuttosto complessa nei suoi contenuti scientifici e/o tecnologici, “Il razzo a orologeria” è ambizioso perfino per i suoi standard. Per aiutare chi non ha una laurea in fisica, l’autore ha aggiunto al romanzo un’appendice che spiega più dettagliatamente la fisica relativa alla luce e ai colori nell’universo in cui la trilogia è ambientata.
Sul suo sito, Greg Egan ha anche aggiunto una sezione con ulteriori spiegazioni che costituiscono una sorta di manuale sulla fisica di quell’universo. L’autore avverte che per certi versi si tratta di spoiler concettuali proprio perché vengono rivelati nel corso del romanzo tuttavia leggere almeno l’introduzione a quelle leggi fisiche può aiutare a capire se questa trilogia può essere stimolante o troppo pesante per i propri gusti.
Alla fine di “Il razzo a orologeria” solo una delle storie termina mentre le altre, più ampie, continuano nei seguiti. Per questo motivo, è consigliabile cercare di capire se la trilogia Orthogonal vi possa piacere per evitare di abbandonarla dopo il primo romanzo senza vederne una vera conclusione.
La fisica è l’argomento di gran lunga più sviluppato in “Il razzo a orologeria” ma non è l’unico importante. I personaggi del romanzo sono nativi di quell’universo e fisicamente sono completamente diversi dagli esseri umani. Sono mutaforma con caratteristiche fisiche che in parte vengono scoperte nel corso della storia e alcune di esse sono importanti nella trama. Ciò si vede fin dall’inizio, quando la curiosità di Yalda viene destata dai fenomeni che accompagnano la morte di suo nonno Dario.
Curiosamente, in quest’ambiente così alieno i personaggi tendono ad avere nomi italiani e anche i prefissi per i multipli e sottomultipli delle unità di misura sono italiani. Forse per un autore australiano l’Italia è sufficientemente aliena da essere una fonte di ispirazione durante la scrittura di una trilogia come questa.
Questi non sono gli unici elementi che ci possono essere familiari perché la società descritta nel romanzo ha alcuni aspetti che possiamo facilmente riconoscere. Purtroppo, in genere le similitudini con le società umane sono nei lati negativi come ad esempio la politica piena di pugnalate alla schiena, il fatto che le donne siano cittadine di serie B o la brutalità della polizia.
Greg Egan fa una chiara scelta di creare una società che possiamo riconoscere in cui la protagonista Yalda lavora al progresso scientifico superando pregiudizi e affrontando vari problemi sociali. Yalda è una persona fuori dal normale perché non ha un gemello e finisce per legare con altre persone che per qualche motivo sono pesci fuor d’acqua.
I temi sociali di “Il razzo a orologeria” sono a volte messi in ombra dagli elementi di fisica e non sono i soli. Nel romanzo non ci sono solo sviluppi scientifici dal punto di vista teorico ma anche sperimentale e ci sono molti avanzamenti tecnologici. Tuttavia, Greg Egan si concentra decisamente sugli aspetti teorici fornendoci solo informazioni di base su tutto il resto.
Nonostante ciò, la storia di Yalda e della sua gente è tutt’altro che confinata in qualche aula universitaria. Al contrario, la fisica teorica è parte di una vicenda drammatica in cui una società con un livello tecnologico limitato sviluppa molto rapidamente la scienza missilistica. Da questo punto di vista, il romanzo contiene quello che può essere definito una sorta di steampunk alieno.
“Il razzo a orologeria” segue la storia di Yalda per parecchi anni, occasionalmente saltando avanti nel tempo. A causa delle lunghe spiegazioni scientifiche il ritmo della narrazione è generalmente lento con una quantità limitata di azione. Yalda è la protagonista assoluta e l’unico personaggio che appare in tutta la storia perciò è di gran lunga quello più sviluppato.
“Il razzo a orologeria” non è un romanzo per tutti ma secondo me è davvero buono. I precedenti romanzi di Greg Egan mi avevano convinto solo in parte ma in questo primo libro della trilogia Orthogonal trovo che sia tornato a sviluppare notevoli speculazioni scientifiche in una storia soddisfacente. Se vi piace la fantascienza “hard” ve lo consiglio.
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