L’acqua nella stratosfera di Giove è stata portata dalla cometa Shoemaker-Levy 9

Mappa della distribuzione dell'acqua nella stratosfera di Giove (Immagine ESA/Herschel/T. Cavalié et al.; Jupiter image: NASA/ESA/Reta Beebe (New Mexico State University))
Mappa della distribuzione dell’acqua nella stratosfera di Giove (Immagine ESA/Herschel/T. Cavalié et al.; Jupiter image: NASA/ESA/Reta Beebe (New Mexico State University))

Gli astronomi stavano studiando da tempo l’acqua presente nella stratosfera di Giove. Ora, grazie all’utilizzo del telescopio spaziale Herschel dell’ESA un team ritiene di aver trovato le prove che quest’acqua è quella contenuta nella cometa Shoemaker-Levy 9, che nel 1994 si schiantò sul pianeta.

La collisione della cometa Shoemaker-Levy 9 con Giove fu uno spettacolo che catalizzò l’attenzione degli astronomi di tutto il mondo ma anche di persone comuni, colpite da un evento davvero straordinario. La potente gravità del pianeta frammentò la cometa in 21 pezzi nel corso del suo avvicinamento perciò in realtà ci fu una serie di impatti che si susseguirono nel corso di circa una settimana.

Nel 1995, la sonda spaziale Infrared Space Observatory (ISO) studiò l’atmosfera di Giove e rilevò la presenza di acqua nella stratosfera. Fin dall’inizio, gli scienziati ipotizzarono che essa fosse stata portata dalla cometa Shoemaker-Levy 9 ma all’epoca non c’erano prove. Fu solo possibile escludere che l’acqua fosse risalita dagli strati sottostanti dell’atmosfera perché il vapore non riesce a passare attraverso quella che è una sorta di trappola fredda che separa la stratosfera dalla troposfera sotto di essa.

Quell’acqua doveva essere arrivata su Giove dall’esterno ma fu necessario aspettare di avere uno strumento sofisticato per le osservazioni infrarosse come il telescopio spaziale Herschel per creare una mappa della sua distribuzione. Ora è stato possibile stabilire che nell’emisfero meridionale di Giove c’è una quantità di acqua dalle due alle tre volte superiore a quella dell’emisfero settentrionale e la concentrazione maggiore è nelle vicinanze dei siti dove i frammenti della cometa Shoemaker-Levy 9 si schiantarono.

Thibault Cavalié del Laboratoire d’Astrophysique de Bordeaux, il principale autore dell’articolo pubblicato su “Astronomy and Astrophysics” che illustra questa ricerca, fa notare che secondo i modelli degli scienziati che hanno condotto lo studio fino al 95% dell’acqua nella stratosfera è stata portata dalla cometa.

Le rimanenti tracce d’acqua sono probabilmente originate da una sorta di pioggia interplanetaria di vari materiali che cadono su Giove. Quest’acqua è diffusa in maniera uniforme sull’intero pianeta. È stato invece escluso che l’acqua possa arrivare da uno dei satelliti di Giove perché nessuno di essi è nella posizione giusta per farla arrivare nelle zone in cui è stata osservata.

Negli anni scorsi, alcuni impatti di entità molto inferiore a quello della cometa Shoemaker-Levy 9 sono stati osservati su Giove ma anche in questo caso è stato possibile escludere che una quantità significativa di acqua sia stata portata nelle zone in cui è concentrata.

Insomma, la cometa Shoemaker-Levy 9 è l’unica possibile fonte di tutta quell’acqua in quelle aree. Era un mistero interessante dal punto di vista astronomico ma è importante perché ci dà anche un’idea di quanta acqua possa essere portata da una cometa. È possibile che nel lontanissimo passato molte comete abbiano colpito la Terra portandovi la maggior parte dell’acqua presente oggi e forse anche amminoacidi, che sono i mattoni che compongono le forme di vita.

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