Un esordio di successo per il razzo vettore europeo Vega

La partenza del razzo vettore Vega (foto ESA - S. Corvaja)
La partenza del razzo vettore Vega (foto ESA - S. Corvaja)

Alle 11 di questa mattina è partito dalla base di lancio europea della Guayana francese il nuovo razzo vettore europeo Vega (Vettore Europeo di Generazione Avanzata) per compiere con successo quello che è chiamato volo di qualifica, ovvero il primo volo vero e proprio in cui trasporta un carico di satelliti che sono stati messi in orbita.

Il razzo vettore Vega è stato progettato per essere versatile e portare  satelliti con un peso che va dai 300 kg ai 2.500 kg per inserirli in una vasta gamma di orbite. In questo modo l’Europa aggiunge un razzo vettore ai già esistenti Ariane 5 e Soyuz diventando molto competitiva nel settore del lancio di satelliti piccoli e medi. Ciò è importante anche dal punto di vista commerciale perché c’è una grande richiesta di razzi vettori che possano portare in orbita satelliti scientifici ma anche quelli per le telecomunicazioni.

Il razzo vettore Vega è composto da quattro stadi, tre a combustibile solido e un quarto a combustibile liquido. Il primo stadio P80 è quello che permette la partenza, il secondo stadio Zefiro-23 e il terzo stadio Zefiro-9 (Zefiro = ZEro FIrst stage ROcket motor, un nome creato all’inizio del progetto, quando questi erano i primi due stadi) portano il carico in orbita e il quarto stadio AVUM (Attitude and Vernier Upper Module) è quello che permette l’inserimento finale in orbita del carico.

Il propellente liquido dell’AVUM è costituito da dimetilidrazina asimmetrica (UDMH) e tetraossido di diazoto che permette al motore di accendersi e spegnersi per portare in orbite diverse i vari satelliti con grande flessibilità.

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In questo lancio, il carico più importante è il LARES (LAser RElativity Satellite), un satellite italiano che ha lo scopo di studiare alcuni aspetti della teoria della relatività generale. È costituito da una sfera in lega di tungsteno ricoperta da 92 retroriflettori a spigolo di cubo (CCR), strumenti ottici che riflettono fasci luminosi, nello specifico raggi laser che verranno inviati da Terra per determinarne la posizione in maniera estremamente precisa.

Gli altri otto minisatelliti messi in orbita sono stati realizzati da varie università europee: ALMASat-1 (Università di Bologna), e-St@r (Italia), Goliat (Romania), MaSat-1 (Ungheria), PW-Sat (Polonia), Robusta (Francia), UniCubeSat GG (Italia) e Xatcobeo (Spagna).

Si tratta di un grosso successo per l’ESA e in particolare per l’Italia, la nazione che più di tutte ha contribuito al suo sviluppo tramite la ELV S.p.A., una società creata appositamente e di cui l’Agenzia Spaziale Italiana è uno dei proprietari. Gli altri paesi che hanno partecipato al progetto Vega, iniziato nel 1998, sono: Belgio, Francia, Olanda, Spagna, Svezia e Svizzera.

5 Comments


  1. Nel TG1 hanno parlato di un satelle che dovrà restare in orbita per 25000 anni (venticinquemila anni)… hanno preso una cantonata oppure è corretto?

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    1. Ho visto di sfuggita il servizio del TG1 ma ho letto che effettivamente il satellite LARES ha una vita prevista di quell’ordine visto che è stato messo in un’orbita di circa 1450 km di altezza, quindi molto stabile.

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