
Il romanzo “Barrayar” (“Barrayar”) di Lois McMaster Bujold è stato pubblicato per la prima volta nel 1991. Ha vinto i premi Hugo e Locus come miglior romanzo dell’anno. In Italia è stato pubblicato dall’Editrice Nord nel n. 132 di “Cosmo Oro” e nel n. 6 di “Biblioteca Cosmo” e da Mondadori all’interno di “Vorkosigan – L’inizio” nella traduzione di Gianluigi Zuddas. Fa parte della saga dei Vorkosigan.
L’imperatore Ezar Vorbarra è in punto di morte e il suo ultimo atto consiste nel nominare Aral Vorkosigan reggente finché il suo giovanissimo nipote Gregor non sarà diventato adulto. Per Aral, ciò rappresenta una grande responsabilità ed espone lui e la moglie Cordelia ai complotti delle forze di Barrayar che vorrebbero tornare a una società tradizionale, ovviamente sotto la loro guida.
Cordelia è incinta e la situazione politica affievolisce la gioia che lei e Aral dovrebbero provare all’idea di avere un figlio. Un attentato contro la coppia quasi riesce e un antidoto a un veleno rischia di provocare a Cordelia un aborto a causa dei gravi danni che può provocare al feto. L’unica speranza è l’uso di un replicatore uterino ma un tentativo di colpo di stato fa precipitare la situazione.
“Barrayar” riprende la storia di Cordelia Naismith e del marito Aral Vorkosigan poco tempo dopo la fine degli eventi raccontati ne “L’onore dei Vor“. Lois McMaster Bujold scrisse i due romanzi come un’unica lunga opera che venne pubblicata in due libri diversi pubblicati a distanza di alcuni anni l’uno dall’altro.
La prima parte di “Barrayar” segue in particolare i tentativi di Cordelia Naismith Vorkosigan di capire la società del pianeta di suo marito Aral, così diversa da quella di Colonia Beta, da cui è arrivata. La tradizionale società feudale di Barrayar è cambiata dopo la fine del lungo isolamento dagli altri pianeti colonizzati dagli umani ma c’è chi non vede di buon occhio quei progressi, soprattutto se limitano il loro potere.
Quei cambiamenti hanno segnato Barrayar e l’intero romanzo mostra il contrasto tra vecchio e nuovo. Cordelia è sconcertata da quanto sia comune l’uso dei cavalli e quanto il Conte Piotr Vorkosigan sia a suo agio nel cavalcare nonostante non sia più un giovanotto. D’altra parte, varie tecnologie sono state importate da altri pianeti e anche i tradizionalisti non si fanno scrupoli nell’usarle quando comoda a loro.
Gli intrighi attorno alla corte imperiale sono complessi e diventano pericolosi dopo la morte dell’imperatore Ezar. Il tentativo di colpo di stato trasforma la storia di Cordelia e Aral in una lotta per la sopravvivenza, anche per quanto riguarda il loro figlio, che rischia seriamente di non riuscire neppure a nascere.
Questa parte della storia viene usata anche per mettere in luce i tabù esistenti su Barrayar nei confronti dei mutanti e poco importa che le potenziali disabilità del bambino sarebbero causate da sostanze chimiche e non da mutazioni genetiche. Perfino il Conte Piotr Vorkosigan mostra la chiara volontà di impedire la nascita del bambino e finisce per mettersi contro il figlio e la nuora.
Questi elementi vengono usati da Lois McMaster Bujold per creare un dramma di grande intensità emotiva. Cordelia e Aral devono usare tutta la loro intelligenza e le loro capacità per salvare se stessi e riuscire a far nascere il loro figlio. Per questo motivo, questa è anche la storia di una donna che vuole fortemente diventare madre contro tutte le probabilità che sembrano segnare la sorte del feto nel suo grembo.
Tutto ciò genera una tensione costante che include anche altri personaggi importanti. Oltre al Conte Piotr, il sergente Bothari e Simon Illyan avevano già avuto il loro spazio, il tenente Koudelka aveva fatto una breve apparizione e in questo libro diventa importante mentre Ludmilla Droushnakovi e Lady Alys Vorpatril vengono presentate in questo libro.
Cordelia rimane la protagonista ma lo sviluppo degli altri personaggi importanti è un altro punto di forza di questo romanzo. Vicende personali si intrecciano con la grande trama che riguarda l’intero Barrayar, a volte anche con un certo umorismo.
Complessivamente, “Barrayar” è una grande storia della società di un pianeta che sta cambiando in modi spesso caotici e a volte violenti con persone che sembrano reali prese nel mezzo di questi cambiamenti. Secondo me i premi vinti sono meritati e oltre a essere un grande romanzo rappresenta un periodo chiave nello sviluppo della saga dei Vorkosigan. Per questi motivi, ne consiglio assolutamente la lettura a chi voglia conoscere questo straordinario universo narrativo.