Fondazione: Il Caos di Greg Bear

Fondazione: Il Caos di Greg Bear
Fondazione: Il Caos di Greg Bear (edizione americana)

Il romanzo “Fondazione: Il Caos” (“Foundation and Chaos”) di Greg Bear è stato pubblicato per la prima volta nel 1998. È il secondo libro della cosiddetta seconda trilogia della Fondazione e segue “Fondazione: la paura“. In Italia è stato pubblicato da Mondadori nel n. 45 di “Urania Jumbo” nella traduzione di Nicola Fantini.

Hari Seldon ha dedicato la sua vita alla psicostoria ma si è fatto molti nemici e predire la fine dell’Impero Galattico non aiuta la sua reputazione. Per questo motivo, deve difendersi da un’accusa di alto tradimento e venir giudicato da Linge Chen, che detiene il vero potere.

R. Daneel Olivaw sta lavorando assieme a un gruppo di robot per guidare l’umanità verso il periodo di transizione che inizierà dopo l’inevitabile fine dell’Impero Galattico. Durante un viaggio nello spazio, il robot che usa l’identità umana di Lodovic Trema subisce un cambiamento che lo porta a rivalutare tutto il suo lavoro.

Klia è una ragazza con notevoli poteri psichici che si trova in una situazione complicata che sembra peggiorare di giorno in giorno quando sembra diventare oggetto di interesse di persone pericolose. Costretta ad accettare l’aiuto di un gruppo misterioso, finisce coinvolta in uno scontro di potere che non comprende.

“Fondazione: Il Caos” continua la cosiddetta seconda trilogia della Fondazione in cui varie parti della storia futura raccontata da Isaac Asimov vengono notevolmente ampliate. Viene compiuta una sorta di rivisitazione di molti eventi alla luce del lavoro che Asimov aveva cominciato negli ultimi anni della sua vita. In particolare, gli autori di questa trilogia includono la presenza dei robot, a cominciare da R. Daneel Olivaw.

Greg Bear in sostanza riscrive il racconto che Isaac Asimov aggiunse a quelli originali nel 1951 per raccoglierli in quello che divenne il primo libro della trilogia originale della Fondazione. “Fondazione: Il Caos” è ambientato decenni dopo “Fondazione: La paura” ma usa diversi elementi introdotti da Gregory Benford per espandere notevolmente il racconto originale. Ciò significa che rimane necessario avere una certa familiarità con le varie parti della storia futura di Asimov ed è meglio aver letto anche il romanzo di Benford, ad esempio per capire le parti che includono simulazioni di Voltaire e Giovanna D’Arco.

Il racconto originale è il resoconto che Gaal Dornick dà degli eventi attorno a Hari Seldon, di cui ha una conoscenza limitata con il processo e le sue conseguenze. Nel nuovo romanzo, a volte il padre della psicostoria sembra quasi una personaggio marginale in una storia molto più grande in cui si scontrano diverse idee sul futuro dell’umanità.

I robot sembrano più che mai protagonisti in “Fondazione: Il Caos”, dove i piani di R. Daneel Olivaw per guidare l’umanità sono al centro della trama. Trovano opposizione da parte di alcuni esseri umani che sospettano dell’esistenza di quelli che la maggior parte della popolazione considera antichi miti ma anche da parte di una fazione di robot. Greg Bear entra nel cuore degli eventi che portano alla nascita delle due Fondazioni e secondo me riesce a rispettare il racconto originale di Isaac Asimov e allo stesso tempo raccontare tutto ciò che può essere considerato “dietro le quinte” rispetto al processo per tradimento affrontato da Hari Seldon.

Ho trovato “Fondazione: Il Caos” strutturato in modo migliore rispetto a “Fondazione: La paura”, nel senso che gli eventi sono legati più direttamente alla storia personale di Hari Seldon. Allo stesso tempo, mi sono fatto l’impressione che Gregory Benford abbia scritto un romanzo molto lungo per includere parti da riprendere e sviluppare ulteriormente da parte dei suoi colleghi. Continuo ad avere i miei dubbi sulla presenza delle simulazioni di Voltaire e Giovanna D’Arco perché trovo che abbiano appesantito una storia che è già diventata complessa.

Complessivamente, “Fondazione: Il Caos” mi è sembrato un buon romanzo che può piacere a chi ha apprezzato gli sforzi di Isaac Asimov di mettere assieme tutte le parti della sua storia futura ma non si aspetta che Greg Bear ne imiti lo stile.

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