Paleontologia

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Varie viste di un omero parziale (a-f), compresa una ottenuta con una micro-TAC (g), di Homo floresiensis trovato nel sito di Mata Menge confrontato con alcune viste di un omero (h-i) trovato nel sito di Liang Bua

Un articolo pubblicato sulla rivista “Nature Communications” riporta uno studio su nuovi fossili appartenenti agli ominini chiamati Homo floresiensis e soprannominati hobbit trovati nel sito di Mata Menge, sull’isola di Flores. Un team di ricercatori ha esaminato questi nuovi fossili datati a circa 700.000 anni fa concludendo che la specie Homo floresiensis potrebbe discendere da Homo erectus asiatici.

La scoperta di ominini alti poco più di un metro in una caverna di Liang Bua, sull’isola di Flores, aveva suscitato molta curiosità e non solo tra i professionisti del settore. Soprannominati hobbit proprio per la loro altezza ridotta, hanno stimolato fin dall’inizio discussioni sulla loro origine e sulle parentele con gli altri ominini, soprattutto con gli Homo sapiens.

La costola parziale attribuita a un uomo di Denisova

Un articolo pubblicato sulla rivista “Nature” riporta i risultati di uno studio di oltre 2.500 fossili trovati nella grotta di Baishiya Karst, nella regione cinese dello Xiahe, sull’altopiano del Tibet tra i quali è stato identificata una costola parziale attribuita a un uomo di Denisova. Un team di ricercatori ha utilizzato una tecnica di analisi chiamata Zooarchaeology by Mass Spectrometry (ZooMS) per attribuire ossa isolate e spesso frammentate alle specie giuste attraverso le caratteristiche del collagene. Secondo i ricercatori, i Denisova potrebbero aver vissuto in quella grotta tra 200.000 e 40.000 anni fa.

Viste del fossile di Simoniteuthis michaelyi

Un articolo pubblicato sulla rivista “Swiss Journal of Palaeontology” riporta l’identificazione di una nuova specie di cosiddetto calamaro vampiro che visse circa 183 milioni di anni fa, nel periodo Giurassico inferiore, ed è stata chiamata Simoniteuthis michaelyi. Robert Weis, Ben Thuy e Dirk Fuchs hanno esaminato un fossile attribuito all’ordine dei vampiromorfi (Vampyromorpha o Vampyromorphida) trovati in un sito di scavi a Bascharage, in Lussemburgo, nel 2022. Si tratta di un singolo esemplare che morì mentre si stava nutrendo di due piccoli pesci ed è molto ben conservato, al punto che perfino i tessuti molli si sono fossilizzati.

ossa della zampa anteriore di uno degli esemplari di Bustingorrytitan shiva scoperti.

Un articolo pubblicato sulla rivista “Acta Palaeontologica Polonica” riporta l’identificazione di una specie di titanosauro che visse circa 95 milioni di anni fa, nel periodo Cretaceo, nell’odierna Argentina ed è stata chiamata Bustingorrytitan shiva. María Edith Simón e Leonardo Salgado hanno esaminato gli scheletri parziali di quattro esemplari scoperti nel villaggio di Villa El Chocón, nella provincia Neuquén in Patagonia. Quest’area dell’Argentina ospitava diverse specie di titanosauri, i più grandi animali ad aver vissuto sulla terraferma.

Scheletro del Thescelosaurus neglectus soprannominato Willo (Foto J. Spencer)

Un articolo pubblicato sulla rivista “Scientific Reports” offre nuove informazioni sulle capacità sensoriali del tescelosauro (Thescelosaurus neglectus), un piccolo dinosauro che visse proprio prima della grande estinzione che eliminò i dinosauri non aviani alla fine del periodo Cretaceo. I paleontologi David Button e Lindsay Zanno hanno sottoposto a una TAC per ricostruire la parte interna del cranio di tescelosauro per creare una rappresentazione tridimensionale del suo cervello e del suo orecchio interno. La conclusione è che questa specie aveva alcuni sensi molto sviluppati, utili per vivere in tane sotterranee.