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Elon Musk con il lavandino (Immagine cortesia Elon Musk)

Alla fine Elon Musk è riuscito a comprare Twitter! Dopo quello che era diventato uno scontro con i dirigenti del social che aveva portato Musk a far saltare l’accordo nel luglio scorso, l’affare è stato completato. Il primo atto come proprietario è stato quello di licenziare parecchi dirigenti, a cominciare dall’amministratore delegato Parag Agrawal. Mercoledi scorso, Musk era entrato nella sede di San Francisco con un lavandino scherzando sul gioco di parole tra il termine inglese sink, appunto lavandino, e la sua dichiarazione “Let that sink in!”, un’espressione che indicava ai dipendenti che dovevano abituarsi alla novità, di farsene una ragione.

La lettera inviata alla SEC

Elon Musk ha annunciato di aver fatto saltare l’accordo per acquistare Twitter siglato alla fine di aprile 2022 per un valore di circa 44 miliardi di dollari. Il miliardario sostiene che i dirigenti del social network non hanno fornito i dati previsti dall’accordo, in particolare quelli relativi ai profili falsi usati da spammer. Questa sua posizione è stata spiegata in una lettera inviata per conto suo da un avvocato alla Securities and Exchange Commission (SEC), l’autorità che vigila sulla Borsa americana. I dirigenti di Twitter hanno annunciato l’intenzione di citare in giudizio Elon Musk perciò la storia è tutt’altro che finita.

Il tweet di Elon Musk sulla libertà di parola

Il consiglio di amministrazione di Twitter ha accettato l’offerta di Elon Musk di acquistare il social network pagando 54,2 dollari ad azione in un affare da circa 44 miliardi di dollari. Una conseguenza sarà che Twitter tornerà a essere un’azienda privata lasciando la Borsa di Wall Street. All’inizio di aprile, Musk aveva acquistato il 9,2% del social network ma aveva deciso di non entrare nel consiglio di amministrazione. Ora il suo obiettivo dichiarato è quello di cambiare Twitter per assicurare la libertà di parola, che vede come un fondamento della democrazia.

La home page del sito web di TikTok

Il governo degli USA ha annunciato che i social TikTok e WeChat saranno banditi negli USA a partire dal 20 settembre. È un altro passo dell’amministrazione del presidente Donald Trump nello scontro con i social media cinesi, accusati di spiare i cittadini americani. In particolare, la situazione di TikTok è complicata perché nei giorni scorsi era arrivata la notizia di una partnership con Oracle che però non aveva soddisfatto la Casa Bianca, che pretende la vendita del social a un’azienda americana. Il Ministero del Commercio cinese ha accusato gli USA di bullismo. Dietro questo scontro c’è il problema del controllo delle attività degli utenti, il motivo per cui alcuni social americani sono banditi in Cina.

Schermata con le nuove norme sugli account inattivi di Twitter

Twitter ha modificato le norme di utilizzo e ora richiede di effettuare l’accesso almeno ogni 6 mesi. In caso di prolungata inattività, gli account verranno rimossi ma ciò avverrà gradualmente in un’operazione che potrebbe avvenire nel corso di vari mesi. La data di scadenza per essere certi di non finire sotto la mannaia di Twitter è l’11 dicembre e da quel giorno chi utilizza poco questo servizio ma vuole conservare il proprio account dovrà ricordare almeno di accedervi. Le prime proteste sono arrivate in particolare riguardo a profili di persone morte e un nuovo tweet da parte del servizio di assistenza ha avvisato che l’eliminazione non comincerà prima che abbiano trovato una soluzione.