Batteri

Articoli che parlano di batteri

Patescibacteria della specie Southlakia epibionticum (in porpora) sulla superficie di batteri più grandi (in arancione) (Immagine cortesia Yaxi Wang, Wai Pang Chan and Scott Braswell/University of Washington)

Un articolo pubblicato sulla rivista “Cell” riporta i risultati dell’uso di manipolazione genetica per studiare il comportamento di alcuni batteri appartenenti a un grande gruppo chiamato Patescibacteria. Un team di ricercatori è riuscito a manipolare il DNA di batteri appartenenti al phylum Saccharibacteria, che fa parte di quel grande gruppo, considerato materia oscura microbica per le difficoltà che i biologi hanno avuto a studiarlo. Si tratta di batteri scoperti non molti anni fa che ora sono considerati interessanti per le loro caratteristiche metaboliche, che ad esempio possono includere enzimi utili in applicazioni biotecnologiche.

Thiomargarita magnifica (Foto cortesia Jean-Marie Volland)

Un articolo pubblicato sulla rivista “Science” riporta l’identificazione di un batterio che può raggiungere i due centimetri di lunghezza, dimensioni che sono alcune migliaia di volte maggiori di quelle della maggior parte dei batteri. Un team di ricercatori l’ha chiamato Thiomargarita magnifica dopo averlo scoperto nell’arcipelago della Guadalupa nelle Piccole Antille. Ci sono voluti anni per capire la sua natura perché le dimensioni gigantesche per un batterio e alcune caratteristiche inusuali per questo tipo di organismo avevano fatto pensare inizialmente che si trattasse di un organismo multicellulare, forse un fungo.

Illustrazione del flusso di operazioni di SeqScreen (A) e del framework dell'addestramento tramite apprendimento automatico (B)

Un articolo pubblicato sulla rivista “Genome Biology” riporta i risultati di test condotti con SeqScreen, un software libero / open source sviluppato per riconoscere sequenze genetiche esistenti in microrganismi patogeni. Un team di ricercatori guidato dall’informatico Todd Treangen della Rice University e dalla specialista in genomica Krista Ternus della società di consulenze scientifiche Signature Science, LLC ha sviluppato SeqScreen per analizzare le caratteristiche di brevi sequenze di DNA chiamate spesso oligonucleotidi e migliorare le tecniche di riconoscimento di sequenze presenti in un campione che sono almeno potenzialmente pericolose.

Particolare dei microfossili oggetto dello studio (Immagine cortesia D. Papineau)

Un articolo pubblicato sulla rivista “Science Advances” riporta i risultati di un esame approfondito di una roccia datata tra 3,75 e 4,25 miliardi di anni offrendo prove della presenza di microfossili. Un team di ricercatori ha scoperto in una roccia trovata nella cintura di rocce verdi di Nuvvuagittuq, in Quebec, strutture fossilizzate che presentano similitudini con microfossili di un’epoca successiva e con batteri odierni che vivono in fonti idrotermali. Questa scoperta offre nuove prove che all’epoca c’erano già forme di vita diversificate dopo le prove pubblicate in un articolo sulla rivista “Nature” nel marzo 2017. In quel caso, la natura delle strutture aveva suscitato controversie ma quelle presentate nel nuovo studio hanno una maggiore complessità.

Cianobatteri della specie Prochlorococcus marinus

Un articolo pubblicato sulla rivista “Proceedings of the Royal Society B: Biological Sciences” riporta i risultati di uno studio sull’origine della fotosintesi ossigenica. Un team di ricercatori ha sviluppato una nuova tecnica di analisi dei geni per stimare l’origine dei cianobatteri capaci di fotosintesi ossigenica. La conclusione è che tutte le specie di questi cianobatteri esistenti oggi hanno un antenato comune che risalte a circa 2,9 miliardi di anni fa e che gli antenati dei cianobatteri si sono diversificati dagli altri batteri circa 3,4 miliardi di anni fa. La fotosintesi ossigenica si è probabilmente evoluta durante quell’intervallo di tempo.