Astronauti / astronaute

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Ritratto ufficiale di John Young nel 2002 (Foto NASA)

Ci ha lasciati il 5 gennaio l’astronauta americano John Young in seguito a complicazioni di una polmonite. John Watts Young nacque il 24 settembre 1930 a San Francisco, in California, negli USA. Come astronauta della NASA ha partecipato alle missioni spaziali Gemini 3, Gemini 10, Apollo 10, Apollo 16 (trascorrendo 3 giorni sulla Luna), STS-1 (la prima del programma Space Shuttle sul Columbia) e STS-9.

Nel corso della sua vita John Young ha ricevuto varie onoreficenze dalla Marina, dalla NASA e dal Congresso americano. Si tratta di alcune delle testimonianze del suo straordinario contributo a decenni di missioni spaziali. La sua scomparsa significa la perdita di uno degli uomini che sono stati sulla Luna e in generale di uno dei grandi pionieri dei viaggi spaziali, un uomo che pensava che il futuro della specie umana fosse nello spazio.

John Glenn riceve dal presidente Barack Obama la medaglia presidenziale della libertà (Foto NASA/BILL INGALLS)

Ci ha lasciati nella giornata di ieri John Glenn, il primo americano a compiere un volo orbitale. Era stato ricoverato in ospedale oltre una settimana fa ma non erano state fornite informazioni sui suoi problemi di salute. Tuttavia, una fonte legata alla famiglia aveva rivelato che le sue condizioni erano serie e i parenti erano da lui in ospedale.

Il 20 febbraio 1962, John Glenn fu il primo americano a compiere un volo orbitale sulla navicella Friendship 7. Immediatamente, divenne un eroe nazionale e venne onorato con la NASA Distinguished Service Medal, che gli venne consegnata direttamente dall’allora presidente degli USA John F. Kennedy.

Quando era ancora senatore, John Glenn tornò nello spazio come parte dell’equipaggio dello Space Shuttle Discovery, lanciato il 29 ottobre 1998 per la missione STS-95 della durata di 9 giorni. Glenn stabilì il record come l’essere umano più anziano ad aver viaggiato nello spazio avendo all’epoca ben 77 anni. Durante e dopo la missione, venne sottoposto a una serie di esami per uno studio geriatrico sulle reazioni di una persona anziana a una missione nello spazio.

Terry Virts, Anton Shkaplerov e Samantha Cristoforetti durante una conferenza stampa del 22 novembre 2014 (Foto ESA–S. Corvaja)

Poche ore fa la navicella spaziale Soyuz TMA-15M è partita dal cosmodromo di Baikonur, in Kazakistan, e dopo quasi esattamente sei ore ha raggiunto la Stazione Spaziale Internazionale con a bordo i nuovi membri dell’equipaggio Terry Virts, Anton Shkaplerov e Samantha Cristoforetti. La Soyuz ha utilizzato la traiettoria veloce usata normalmente.

Alexander Gerst, Maksim Surayev e Gregory Reid Wiseman assistiti dopo l'atterraggio della navicella spaziale Soyuz TMA-13M (Foto NASA/Bill Ingalls)

Poche ore fa, gli astronauti Gregory Reid Wiseman della NASA e Alexander Gerst dell’ESA e il cosmonauta russo Maksim Surayev sono tornati sulla Terra sulla navicella spaziale Soyuz TMA-13M, atterrata senza problemi in Kazakistan. I tre hanno trascorso circa sei mesi sulla Stazione Spaziale Internazionale, dove erano arrivati il 28 maggio 2014. Inizialmente, erano parte della Expedition 40, nella seconda metà della loro permanenza sono stati parte della Expedition 41 con Maksim Surayev come comandante della Stazione.

Barry Wilmore, Alexander Samokutyaev e Yelena Serova durante una conferenza stampa prima del lancio (Foto NASA/Aubrey Gemignani)

Poche ore fa la navicella spaziale Soyuz TMA-14M è partita dal cosmodromo di Baikonur, in Kazakistan, e dopo meno di sei ore ha raggiunto la Stazione Spaziale Internazionale con a bordo l’astronauta americano Barry Wilmore e i cosmonauti Alexander Samokutyaev e Yelena Serova. La Soyuz ha utilizzato la traiettoria veloce usata normalmente. C’è stato un problema ai pannelli solari della navicella, che non si sono dispiegati correttamente dopo l’entrata in orbita, ma è stato risolto dopo l’attracco alla Stazione perciò non ci saranno ripercussioni.