Google presenta l’applicazione mobile che risponde a domande complesse

Esempio che illustra come l'app Google comprende domande complesse (Immagine cortesia Google. Tutti i diritti riservati)
Esempio che illustra come l’app Google comprende domande complesse (Immagine cortesia Google. Tutti i diritti riservati)

Google ha rilasciato la nuova applicazione mobile per la ricerca, già conosciuta come Google Search, nella versione per Android e per iOS. Ora offre la possibilità di rispondere a domande complesse, dichiarando di aver fatto un notevole passo in avanti rispetto alle precedenti capacità di interpretare le richieste degli utenti. Ora l’app capisce realmente il significato di ciò che l’utente chiede (per ora solo in inglese).

Questo tipo di ricerca si è evoluto moltissimo dai tempi in cui permetteva di cercare solamente parole chiave. Già in passato c’era chi effettuava ricerche inserendo domande invece delle parole chiave, con risultati a volte negativi. Il problema era dovuto al fatto che l’algoritmo di ricerca si limitava a effettuare una scansione delle parole, senza capire il significato della frase. Ciò sta cambiando radicalmente ma si tratta di un processo lungo e complesso.

Noi diamo per scontato l’uso del linguaggio ma per un computer comprendere il significato di frasi è un processo molto difficile. Nell’annunciare la nuova app Google, è stato portato l’esempio della domanda “Chi era il presidente degli USA quando gli Angels hanno vinto le World Series?”. Per un essere umano, il problema è avere una conoscenza del baseball e degli ultimi presidenti degli USA sufficiente ma il senso della domanda è facile da capire.

Per un motore di ricerca, il problema è opposto a quello degli esseri umani. Google può accedere a vasti database di informazioni perciò trovare quelle che gli servono è semplicissimo. Capire il senso della domanda è ciò che ha richiesto anni di sviluppo. Nell’esempio portato nell’annuncio l’app deve capire che gli Angels sono la squadra delle MLB. A quel punto, l’app collega le varie informazioni e può dare la risposta.

Ora l’app Google comprende i superlativi, le domande che comprendono l’indicazione di una data e combinazioni come quella nella domanda illustrata nell’immagine. È il frutto di anni di sviluppi, da quello delle ricerche vocali del 2008 a Knowledge Graph, il primo passo effettuato nel 2012 verso una ricerca semantica dove c’è appunto una comprensione del senso di una domanda.

Il sistema è tutt’altro che perfetto ma sta imparando col tempo. Google sta sviluppando sistemi di apprendimento automatico come TensorFlow, rilasciato come software libero / open source la scorsa settimana. Pian, piano diventerà più semplice comunicare con i computer usando un linguaggio naturale.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *