Two Against the Underworld di Richard McGinlay, Alan Hayes e Alys Hayes

Two Against the Underworld di Richard McGinlay, Alan Hayes e Alys Hayes
Two Against the Underworld di Richard McGinlay, Alan Hayes e Alys Hayes

La guida “Two Against the Underworld” di Richard McGinlay, Alan Hayes e Alys Hayes è stata pubblicata per la prima volta nel 2015 e in un’edizione revisionata nel 2017.

Agente speciale” è una serie entrata nella storia della televisione eppure le sue origini sono per certi versi oscure, soprattutto perché la prima stagione è andata quasi completamente perduta. Gli autori hanno compiuto un notevole lavoro di ricerca basato sul materiale originale e su varie fonti per cercare di offrire una guida per quanto possibile completa alla creazione della serie e alla produzione della prima stagione, il motivo del sottotitolo “The Complete Unauthorised Guide to The Avengers Series 1”.

“Two Against the Underworld” porta il lettore in un viaggo all’inizio degli anni ’60, in un periodo in cui le fiction prodotte per la televisione britannica erano considerata alla stregua di opere teatrali viste da casa propria. Si trattava di prodotti considerati effimeri che venivano conservati solo se venduti all’estero perché i nastri magnetici erano molto costosi e quindi venivano riciclati e anche conservare copie su pellicola aveva costi che all’epoca venivano considerati eccessivi.

Gli autori offrono informazioni raccolte in anni di ricerche riguardanti la creazione di “Agente speciale” da parte di un team guidato da Sydney Newman. Parti di questa guida erano state pubblicate anni fa in due libri separati e sono state successivamente ampliate, revisionate e aggiornate per il nuovo libro che combina tutto il materiale partendo dall’origine della serie.

Nel concetto originale che spiega il titolo originale “The Avengers”, il dottor David Keel (Ian Hendry) viene coinvolto in una storia di droga quando un pacco di eroina viene consegnato per errore al suo studio. La sua fidanzata viene uccisa dai trafficanti e Keel giura vendetta nei loro confronti, aiutato dal misterioso John Steed (Patrick Macnee).

La decisione di Ian Hendry di lasciare la serie alla fine della prima stagione portò a grandi cambiamenti, innanzitutto con John Steed che diventò l’assoluto protagonista. Anche queste fasi dell’evoluzione della serie vengono esaminate per cercare di capire quanto certe decisioni ne influenzarono il futuro.

La serie passò attraverso vari cambiamenti anche stilistici raggiungendo un successo internazionale che portò le stagioni successive a essere trasmesse per decenni. I giudizi sulla prima stagione, basati su ricordi a volte distorti e imprecisi, divennero spesso negativi, bollandola come una serie di spionaggio piuttosto piatta che solo successivamente divenne la serie brillante ascesa a culto.

Gli autori di “Two Against the Underworld” offrono una visione ben diversa della prima stagione. La loro guida ci mostra una serie che fin dall’inizio era vitale con idee moderne e una variabilità nelle trame ben maggiore rispetto a quella vista nelle ultime stagioni, spesso formulaiche.

Una buona parte del libro è dedicata alla guida agli episodi con schede che riassumono la trama e offrono molte informazioni sulla produzione, sul cast e sugli sceneggiatori. Questa è una delle parti che è stata aggiornata in seguito al ritrovamento dell’episodio “Tunnel of Fear”, un evento che dà speranza ai fan e ha offerto nuove informazioni agli autori.

Per alcuni degli episodi la documentazione sopravvissuta è scarsa, tanto che le varie fonti esaminate a volte offrono informazioni contrastanti su di essi perché a volte sono frutto di interpretazioni e supposizioni. Ciò è vero anche per alcuni eventi legati alla produzione. Ho apprezzato che gli autori abbiano illustrato le varie versioni legate a ricordi o a interpretazioni per offrire ai lettori tutte le informazioni disponibili.

“Two Against the Underworld” è una guida molto interessante per i fan di “Agente speciale” per tutte le informazioni che offre sui suoi inizi. Offre anche uno spaccato sulla televisione britannica dell’inizio degli anni ’60 citando varie volte “Doctor Who“, un’altra serie leggendaria creata da Sydney Newman di cui mancano molti episodi. Secondo me è da leggere per i fan di “Agente speciale” che vogliono avere una conoscenza completa di questa serie.

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