The Coming of the Terraphiles di Michael Moorcock

The Coming of the Terraphiles di Michael Moorcock
The Coming of the Terraphiles di Michael Moorcock

Il romanzo “The Coming of the Terraphiles” di Michael Moorcock è stato pubblicato per la prima volta nel 2010. È inedito in Italia.

Le maree oscure stanno minando la stabilità del multiverso e ne provocheranno il collasso se non verrà fatto qualcosa. L’Undicesimo Dottore ed Amy Pond viaggiano verso il sistema di Miggea, ai confini tra vari universi, per un’attività che non sembra collegata all’imminente collasso: partecipare a una competizione sportiva.

Il Dottore ed Amy si sono uniti a un gruppo di persone che hanno lo scopo di riprodurre tutto ciò che riguarda la Vecchia Terra. Ciò include gli antichi sport o almeno l’interpretazione che ne danno. La chiave per la salvezza del multiverso sembra legata a quella competizione ma il premio desta anche l’interesse di un vecchio nemico del Dottore, il Capitano Cornelius e il suo equipaggio di pirati.

Generalmente i romanzi legati alla serie televisiva “Doctor Who” vengono pubblicati in specifiche collane caratterizzate dalla grafica, dalla dimensione e da lunghezze molto simili. In alcuni casi però la BBC ha scelto di pubblicare romanzi scritti da celebri autori di fantascienza che hanno caratteristiche diverse tra cui una lunghezza maggiore che permette di offrire storie meglio sviluppate.

Nel corso della sua lunga carriera, Michael Moorcock ha creato un multiverso in cui possono esistere diverse versioni di alcuni suoi personaggi. Jerry Cornelius è uno di questi personaggi e rappresenta un’incarnazione del Campione Eterno, una figura centrale nelle opere di quest’autore che però non è sempre un eroe senza macchia e senza paura. Infatti, le varie versioni di Jerry Cornelius sono come minimo ambigue e il Capitano Cornelius è un pirata.

Il Capitano Cornelius è una delle varie versioni di questo personaggio e proprio perché ce ne sono diverse sparse nello spazio e nel tempo non è necessario aver letto le sue avventure. Moorcock ha inserito qualche riferimento come il costume di Arlecchino e la commedia dell’arte, una diretta citazione del romanzo “The Condition of Muzak“, ma si tratta di storie completamente indipendenti. I romanzi di Jerry Cornelius avevano una struttura frammentata tipica del movimento new wave mentre “The Coming of the Terraphiles” ha una struttura lineare decisamente più convenzionale.

Il sottotitolo “The Pirates of the Second Aether” sembra un richiamo a un’altra serie di Michael Moorcock chiamata Second Ether ma non l’ho letta perciò non so se vi siano riferimenti diretti. L’autore inserisce spesso piccoli riferimenti incrociati nelle sue opere e ciò significa che i suoi fan hanno un ulteriore motivo di divertimento nel riconoscerle.

Una conoscenza almeno generale delle opere di Michael Moorcock è comunque utile per capire certi temi e lo stile di “The Coming of the Terraphiles”. Per molti versi, questo è un romanzo tipico di quest’autore più che di “Doctor Who”. Il Dottore mostra comportamenti comuni per il personaggio piuttosto che quelli specifici dell’Undicesimo Dottore ed Amy Pond è usata in modo generico per una compagna. La pubblicazione del romanzo è avvenuta dopo la fine della prima stagione con questi due protagonisti ma è possibile che Moorcock avesse un’idea limitata delle loro caratteristiche mentre stava scrivendo il romanzo.

Vari elementi si adattano comunque a un romanzo legato alla serie “Doctor Who”. Universi paralleli sono apparsi più volte nel corso della saga. Concetti come Ordine e Caos sono anch’essi stati usati, ad esempio incarnati nel Guardiano Bianco e nel Guardiano Nero del Tempo.

Il risultato è un romanzo che mescola momenti epici ad altri umoristici, con personaggi ed eventi buffi. A volte ci sono proprio dei contrasti tra gli eventi cosmici in atto che potrebbero avere conseguenze a dir poco catastrofiche e i momenti a volte surreali se non demenziali con personaggi decisamente sopra le righe.

Complessivamente, le caratteristiche di “The Coming of the Terraphiles” lo rendono maggiormente godibile per i fan di Michael Moorcock che a quelli di “Doctor Who”. Secondo me, l’incontro tra gli universi narrativi del Dottore e di Jerry Cornelius è riuscito solo in parte ma può comunque essere piacevole da leggere se non si hanno troppe aspettative.

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