Il romanzo “Gli occhi del vuoto” (“Eyes of the Void”) di Adrian Tchaikovsky è stato pubblicato per la prima volta nel 2022. È il secondo libro della serie The Final Architecture e segue “Frammenti della terra“. In Italia è stato pubblicato da Fanucci nella traduzione di Bianca Giolitti.

Gli Architetti sono tornati e sono più distruttivi che mai perché neppure gli antichi manufatti che in passato li respingeva funzionano più. L’umanità si era unita nella guerra contro gli Architetti combattuta quarant’anni prima ma ora sembra più divisa che mai in fazioni e nessuna di esse è in grado di fronteggiare da sola la nuova invasione.

Idris è l’Intermediario che aveva portato la vittoria più importante dell’umanità contro gli Architetti ed è quello che ha scoperto alcuni loro segreti. Per alcune fazioni isolazioniste, è uno strumento da usare mentre lui vuole continuare a indagare sul nemico e per farlo deve viaggiare ancora nel nonspazio.

“Frammenti della terra” aveva introdotto un universo narrativo in cui l’umanità era stata costretta a una diaspora dopo che un colossale alieno aveva devastato la Terra. Gli umani hanno incontrato molte altre specie, incluse altre vittime degli alieni conosciuti come Architetti, ma certi tribalismi sembrano essere ancora radicati. Adrian Tchaikovsky continua quella storia ne “Gli occhi del vuoto” espandendola.

Inizialmente, gli Architetti rappresentano un mistero perché nessuno sembra sapere perché attacchino un pianeta per trasformarlo in una sorta di scultura cosmica. Le prime risposte erano arrivate alla fine di “Frammenti della terra” ma avevano portato a nuove domande. In questo seguito, Adrian Tchaikovsky racconta qualche altra scoperta che però è ancora lontana da risposte decisive.

Le maggiori scoperte riguardano il nonspazio. Normalmente, nelle storie che usano qualche tipo di scorciatoia cosmica per aggirare il limite della velocità della luce, viene descritto il funzionamento dei viaggi e la cosa finsice lì. In questa serie, Adrian Tchaikovsky ha incluso il nonspazio tra i misteri di quest’universo narrativo e “Gli occhi del vuoto” offre qualche sorpresa su di esso.

Fin dall’inizio, questa serie ha incluso anche un elemento di fantascienza archeologica con la presenza di antichi manufatti che per qualche tempo respingevano gli Architetti. In questo romanzo, quest’elemento viene espanso contribuendo alle sorprese e alle rivelazioni.

Nonostante il ritorno degli Architetti e tutto ciò che ne consegue, “Gli occhi del vuoto” riguarda soprattutto le divisioni all’interno dell’umanità. Le varie fazioni erano state presentate nel primo libro e in questo seguito vengono sviluppati i contrasti causati da tribalismi e meschinità che rischiano di azzoppare qualsiasi tentativo di difesa contro gli Architetti. Sono i tribalismi che vediamo oggi sulla Terra che l’autore ha trasportato in questo futuro.

Tutti questi elementi formano una storia che era già complessa nel primo libro e continuano a essere sviluppati seguendo i punti di vista di vari personaggi. Il risultato continua a essere intrigante sotto vari punti di vista ma la complessità a volte mi è parsa un peso. Questa è una serie che richiede attenzione per evitare di perdersi tra le varie sottotrame e i molti personaggi. Apprezzo un autore che include molta sostanza nei suoi romanzi ma in questo caso il lettore rischia di essere sommerso dalla complessità degli eventi che coinvolgono molti personaggi di diverse specie.

Per chi riesce a sopravvivere al diluvio di eventi che si susseguono senza sosta, “Gli occhi del vuoto” continua una suggestiva storia che si snoda su una scala cosmica. Questo romanzo non ha un vero finale ma lascia aperte parti fondamentali della storia che continueranno nel prossimo libro della serie. Se avete apprezzato il primo libro e non avete paura di affrontare una storia che diventa ancor più complessa, ve ne consiglio la lettura.