Il figlio della Compagnia del Tempo di Kage Baker

Il figlio della Compagnia del Tempo di Kage Baker
Il figlio della Compagnia del Tempo di Kage Baker (edizione americana)

Il romanzo “Il figlio della Compagnia del Tempo” (“The Children of the Company”) di Kage Baker è stato pubblicato per la prima volta nel 2005. Fa parte del Ciclo della Compagnia del tempo. In Italia è stato pubblicato da Mondadori nel n. 1713 della collana “Urania” nella traduzione di Alessandro Vezzoli.

Labieno è il nome usato da uno dei cyborg creati dalla Dr. Zeus Incorporated che portano avanti i piani della compagnia ma nel corso del tempo ha raggiunto un livello di potere assai superiore a quello che in genere un cyborg può ottenere. Il suo lavoro nel corso di millenni è partito dal posare come una divinità in Sumeria e in molte altre missioni ha approfittato di ogni occasione per il suo tornaconto personale.

Nel corso della sua lunga vita, Labieno ha sviluppato i suoi piani anche contro Egeo, un altro importante cyborg della Dr. Zeus. Ciò significa tra le altre cose colpire Victor, un protetto di Egeo. In quello scontro, la vita dei mortali non conta nulla.

I precedenti romanzi del Ciclo della Compagnia del Tempo raccontavano un’unica storia ciascuno all’interno dell’universo narrativo creato da Kage Baker. I racconti che compongono “Il figlio della Compagnia del Tempo” sono stati scritti come storie separate ambientate in diversi millenni e legate solo da alcuni personaggi. La raccolta di questi racconti è stata pubblicata dopo “La Compagnia del tempo: il mondo che verrà” ma non è un suo seguito.

L’autrice ha usato il trucco narrativo di un protagonista, in questo caso il cyborg che usa il nome Labieno, che rivisita alcuni episodi ambientati in periodi significativi della sua lunga vita. Alcuni di questi episodi hanno altri protagonisti come narratori mostrando come siano stati scritti in origine come storie autonome.

Ho avuto sensazioni ambivalenti da “Il figlio della Compagnia del Tempo”. Si nota che non si tratta di un’opera omogenea anche se Kage Baker usa bene la storia personale di Labieno per creare ambientazioni legate a vari periodi storici. Labieno è un cattivo piuttosto monodimensionale ma alcuni suoi piani portano a interessanti incroci tra eventi storici e invenzioni narrative.

Per molti versi, “Il figlio della Compagnia del Tempo” è indipendente dal resto della serie ma in alcuni casi certi personaggi e certi riferimenti sono invece legati ad alcuni romanzi precedenti fornendo anche nuovi dettagli su alcuni eventi raccontati in precedenza da Kage Baker. Tra i vecchi personaggi che erano già presenti nei romanzi della serie, Budu appare in alcuni racconti e Mendoza viene citata alcune volte.

Complessivamente, le trame mi sono sembrate il punto forte di questo pseudo-romanzo per la fantasia mostrata da Kage Baker e i legami con storie precedenti. Invece, i personaggi sono in certi casi il punto debole dato che solo alcuni hanno una profondità paragonabile ai protagonisti dei vari romanzi della serie. È il problema principale di una raccolta di racconti che hanno protagonisti diversi.

Per le sue caratteristiche, secondo me “Il figlio della Compagnia del Tempo” funziona soprattutto come complemento ai romanzi precedenti della serie. Si discosta da essi nel senso che riguarda le macchinazioni di Labieno attraverso vari periodi storici ma allo stesso tempo è fortemente basato su elementi del Ciclo della Compagnia del Tempo già sviluppati. Onestamente, non so quanto si possa capire il senso di questo pseudo-romanzo oltre alla storia personale di Labieno senza conoscerne il contesto più ampio. Per questo motivo, credo che valga la pena di leggerlo dopo i romanzi precedenti di questa serie.

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